A nove giorni di distanza dallo scoppio dell’incendio continua a bruciare il traghetto Superba, rimasto fermo al molo Santa Lucia di Palermo per le operazioni di spegnimento dallo scorso 14 gennaio. A causare questa lentezza è il vento che soffia in questi giorni sul capoluogo siciliano, che alimenta le fiamme all’interno della stiva in cui si trova l’autorimorchio da cui sarebbe stato innescato l’incendio: nota a margine il pericolo di allarme ambientale a causa delle miscele contenute al suo interno.
A bordo della nave si trovavano 260 persone, tutte evacuate in maniera brillante dalle autorità e dai Vigili del Fuoco, dirette a Napoli ma mai partite. E se fortunatamente non si sono registrati danni alle persone, lo stesso non si può dire delle cose, per lo più automobili (circa un centinaio dalle prime stime ufficiose), oltre alle ferite riportate dalla nave stessa: tuttavia, non si può procedere alla conta dei finanziamenti senza accesso all’area coinvolta.
L’incendio scoppiato all’interno del traghetto Superba al porto di Palermo era stato domato in tempi rapidi dai soccorritori grazie a un massiccio uso degli idranti, consentendo così di abbassare le temperature. Purtroppo però durante le operazioni si sono rotti alcuni, aprendo uno spiraglio al forte vento che ha infestato la città siciliana.
Di conseguenza, anche quando il rogo sembra effettivamente addormentato torna poi a prendere vigore, obbligando i pompieri a ricominciare tutto da capo. Al momento la situazione risulta sotto controllo nella zona dei ponti superiori, mentre l’area del garage ha raggiunto temperature vicine ai mille gradi, rendendo impossibile l’accesso. Da Genova sono arrivati mezzi speciali nella speranza di trovare una soluzione, meteo permettendo. Prima di intervenire si attende che le condizioni siano idonee, perciò vengono monitorate costantemente le temperature.
Ci vorrà ancora qualche giorno prima di poter procedere all’ultimazione del lavori, come spiegato dal comandante dei vigili del fuoco di Palermo Sergio Inzerillo: