Delitto Pamela Mastropietro, raggiunto al telefono, l'Avvocato Valeri Verni, legale della famiglia, fratello di Alessandra Verni, la mamma di Pamela, barbaramente uccisa e fatta a pezzi, commenta la scelta della donna di indossare una maglietta con la foto della figlia fatta a pezzi: "Quella maglietta dice l'Avvocato Marco Valeri Verni, rappresenta la sua esasperazione di fronte alla giustizia che vuole rimettere in discussione il fatto che Pamela sia stata violentata da Innocent Oseghale, il suo carnefice. Ma mia sorella ed io rimaniamo comunque fiduciosi nel fatto che la verità emergerà in questo processo"
Verni cerca di far capire i motivi di un gesto che oggi ha fatto discutere, raccontando lo sato d'animo di una donna che sa che sua figlia è stata " scarnificata, decapitata e tagliata in 25 pezzi e il suo corpo è stato interamente lavato con la candeggina, ogni singolo organo è stato lavato compresa la cervice dell'utero" Questo particolare per il legale è fondamentale per dimostrare che si volevano "cancellare le tracce dello stupro, che dal nostro punto di vista è il movente dell'omicidio"
La storia di Pamela ci racconta la vita di una ragazza che ha combattuto una patologia grave come il disturbo della personalità che secondo l'Avvocato " ne minava totalmente il consenso e inoltre quel giorno aveva assunto eroina". Su questo Verni e la mamma di pamela non vogliono arretrare "rispettiamo le sentenze, ma vogliamo dire la nostra, anche perché oggi viene considerata violenza , giustamente, una pacca sul sedere"
Una ragazza interrotta, si potrebbe definire così, citando un bel film, che narra la storia di chi vive una situazione psicologica complessa, che la mamma ha provato a combattere, aiutando Pamela con una comunità che la ospitava, un amministratore di sostegno e i servizi sociali, anche se sul loro rapporto il cinismo dell'opinione pubblica ha colpito ancora una volta come ricorda l'Avvocato: "L'hanno definita una prostituta abbandonata dalla madre, quando invece è stato fatto di tutto per aiutarla". Dal suo racconto emerge una Pamela Mastropietro diversa dalla ragazza abbandonata a se stessa e ai suoi fantasmi. Lo zio e legale ricorda che "prima di fuggire dalla comunità, salvò la sua compagna di stanza che si era tagliata le vene, prestando il primo soccorso"
"Ho tenuto in braccio Pamela, quando è stata battezzata, ma il fatto di essere suo zio non mi ha ostacolato, mi ha dato più forza per affrontare le tante battaglie, sono riuscito a non confondere mai il piano umano da quello professionale" ci racconta Marco Valeri Verni che poi aggiunge una piccola, ma allo stesso tempo significativa storia al racconto del suo rapporto con la ragazza: "Nel 2018 mi chiese di scrivere un libro insieme, per raccontare la sua storia, per essere di esempio ai suoi coetanei, voleva dirgli che la vita va vissuta con felicità, al meglio". Non ha potuto farlo Pamela, ma ora proprio contro il pregiudizio rispetto a tutte le storie che incarnava, sta a noi capire, comprendere e non giudicare. Anche perché l'unico giudizio che dovrà essere pronunciato é contro il suo assassino.