Il 2 febbraio segna una data storica nella guerra in Ucraina, poiché rappresenta il momento di massima vicinanza diplomatica dell'Europa a Kiev: una folta delegazione della Commissione Ue, capitanata da Ursula Von der Leyen, è infatti giunta stamane nella capitale per un vertice insieme al presidente Volodymyr Zelensky.
Presenti al seguito anche il commissario all'Economia Paolo Gentiloni e l'alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell. Argomenti del bilaterale le forniture militari e il processo di finanziamento per la ricostruzione del Paese.
Zelensky ha accolto con piacere la leader europea, lanciando peraltro un chiaro appello:
Primo vertice di guerra tra Ursula Von der Leyen e Volodymyr Zelensky a Kiev. E' il punto di contatto più alto raggiunto tra l'Ucraina e l'Ue dallo scoppio del conflitto ormai quasi un anno fa.
Von Der Leyen, alla sua quarta visita a Kiev dallo scorso 24 febbraio, ha chiaro in conferenza stamp che il motivo del viaggio è "dimostrare che l'Ue sostiene l'Ucraina più convintamente che mai, per allargare il nostro supporto e la nostra cooperazione al popolo ucraino". Sotto la prospettiva bellica non ci sono grandi passi avanti, anche se l'abbondanza di figure istituzionali sopperisce a qualche dissidio recente sulla fornitura di armi al Paese aggredito. Viceversa, l'incontro odierno rappresenta un primo vero tentativo di progettare il domani, la ricostruzione. Finora Bruxelles ha finanziato la difesa ucraina con circa 50 miliardi di euro, tuttavia ne serviranno molti di più per dare all'Ucraina una nuova parvenza di normalità dopo una ferita così profonda.
Altro tema che viaggia di pari passo è quello relativo all'ingresso di Kiev nell'Ue, che non sarà accorciato a causa della situazione attuale. Eppure, nonostante un iter che si preannuncia lungo anni, l'Ucraina potrà già considerarsi parzialmente integrata in alcuni settori, a partire da quello commerciale. Lo ha confermato la stessa Von der Leyen, rimarcando lo status di "candidato" della nazione e parlando di "progressi continui sebbene siate coinvolti in guerra". Domani arriverà anche Charles Michel, presidente del Consiglio Ue, la cui assenza odierna è già di per sè una notizia.