Il collasso di Credit Suisse sta creando un vero e proprio tsunami su tutte le altre banche, con Deutsche Bank che, al momento attuale, è una di quelle che sembrerebbe essere tra le più interessate. Una giornta, quella di oggi 24 marzo, che sta rendendo il tutto ancor più problematica, vista la pesante discesa in borsa.
Bersagliato dalle vendite fin dal mattino e sceso ai minimi dallo scorso ottobre, il titolo del colosso tedesco nel pomeriggio ha recuperato qualche posizione, sulla scia delle rassicurazioni del cancelliere tedesco Olaf Scholz e degli analisti, che sembrano per ora avere mitigato la paura che si è impadronita nuovamente dei mercati. Alla Borsa di Francoforte, questa mattina il titolo ha perso il 15% per poi rialzarsi "solamente" ad un -6,6%. Una flessione che non può lasciare indifferenti gli esperti in materia, con la paura che i fatti di Credit Suisse possano allargarsi anche ad altre banche.
"Deutsche Bank non è il prossimo Credit Suisse" hanno rassicurato gli analisti ed i dirigente dell'istituto di credito tedesco. La realtà dei fatti, però, non è tanto rassicurante, con la banca che dal fallimento della Silicon Valley ha perso il 30% in borsa, che significa che si sono liquefatti circa 7 miliardi di euro di capitalizzazione a causa dei timori di contagio, su un totale di 17,4.
Secondo i trader, a far scattare l’odierno rush di vendite è stato il rapido aumento dei Cds della banca, cioè il derivato di copertura contro le insolvenze sulle obbligazioni bancarie. Una mossa che stanno attuando anche molte altre banche, come Ubs e Societè Generale. A far crescere la paura, inoltre, ci hanno pensato anche i social e, secondo The Wall Street Journal, la menzione di Deutsche Bank è esplosa negli ultimi giorni, non diversamente da quanto è avvenuto in precedenza per Svb e CS. Insomma, una situazione decisamente delicata, che rischia di creare un effetto a cascata non da poco.