Che le opposizioni vadano da sole, ormai è chiaro. È così fin dall’inizio. Da una parte Partito Democratico, Alleanza Verdi-Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle – con quest’ultimo pronto sganciarsi solo per quanto concerne l’invio di armi in Ucraina – dall’altra il Terzo Polo. Tanto Azione quanto Italia Viva hanno sempre detto di non essere per una opposizione aprioristica ma, potremmo dire, a fisarmonica. Dura o docile, se non addirittura conciliante, a seconda del tema trattato. La federazione, appena tornata in pace dopo il caos delle ultime settimane, ha dimostrato più volte di vederla come il governo su alcune questioni. Pensiamo alla riforma della forma di governo oppure al ponte sullo stretto di Messina. Ed è proprio su quest’ultimo argomento che oggi, le opposizioni, hanno fornito riprova della loro diversità di atteggiamento. Quindi, dell’impossibilità che queste possano agire come corpo unico in antitesi alla maggioranza di centrodestra.
Con l’approvazione al Senato il Dl ponte, che legifera appunto il disegno di legge attraverso il quale il governo si impegna a costruire la mai realizzata opera che dovrebbe unire la Sicilia e la Calabria, è legge. Matteo Salvini, Ministro competente, ha esultato prima con un post; poi con una conferenza stampa; infine con una serie di lanci di agenzie. C’è contentezza e non solo in casa Lega: è la maggioranza tutta a plaudire per quello che è – dicono – il passo decisivo per realizzare la tanto attesa opera. Ma non si plaudisce solo in casa centrodestra: il Terzo Polo ha votato favorevolmente e si dice ben soddisfatto dell’approvazione della legge. Azione ed Italia Viva dicono sì con la riserva di incalzare il governo qualora si dovessero verificare rallentamenti. La posizione è stata ben spiegata dalla Senatrice Silvia Fregolent. Le sue parole:
Al di là del ponte c’è una folla giallorossa che, invece, protesta. Nel Movimento 5 Stelle ha preso parola la Senatrice – capogruppo – Barbara Floridia. La quale, non solo parla del ponte come di un’opera che non s’ha da fare, ma addirittura come di un giocattolo che il Premier avrebbe dato a Salvini. Il suo commento:
L’opera non può essere messa in piedi perché mancano le coperture. È questo ciò che dicono. E lo fa, con parole chiare, il Senatore del Partito Democratico Nicola Irto: