Richard Gere sarà un testimone al processo contro Matteo Salvini che si terrà il 15 settembre 2023. Si tratta dell'udienza relativa alle vicende dell'Open Arms e l'attore sarà sentita come persona informata sulle condizioni dell’Ong nel corso dei 19 giorni di fermo in mare.
La prossima udienza del processo a Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e di rifiuto di atti d'ufficio per le vicende dell'Open Arms, la Ong piena di migranti, si terrà il 7 luglio 2023. Il Ministro dell'Interno aveva fermato la nave in mare per 19 giorni affinché non si avvicinasse alle coste italiane.
Per l'udienza, invece, prevista per il 15 settembre 2023, Richard Gere sarà chiamato a testimoniare contro Salvini. L'attore è stato convocato come testimone dopo che in una lunga intervista al Guardian nel 2019 aveva rilasciato alcuni dettagli sulla sua esperienza a bordo della Open Arms.
In quell'occasione Richard Gere aveva dichiarato di aver conosciuto tante persone. Ognuna aveva una storia diversa e toccante, alla ricerca disperata di una salvezza e rifugio, per tale motivo stavano scappando dal proprio paese a causa di una condizione oppressiva e devastante.
L'attore poi aveva raccontato alcuni momenti della sua vacanza in Toscana. Avrebbe preso un volo per Lampedusa non appena ha saputo la notizia del blocco:
Quando Matteo Salvini ha ricevuto la notizia della presenza di Richard Gere come testimone al processo contro di lui, non ha esitato a commentare la questione. Lo ha fatto durante un appuntamento al Forum in Masseria con Bruno Vespa, dichiarando:
In attesa del processo, la Sea-Eye e la Mare-Go sono state sottoposte a fermo per 20 giorni dal Governo Meloni poiché non avrebbero rispettato la normativa dell'Italia. La prima a Ortona la seconda a Lampedusa. La Sea-Eye ha salvato 17 persone e subito dopo le è stato ordinato di raggiungere il prima possibile il porto della città. Durante il tragitto, però, la nave ha deviato per andare a salvare 32 persone nella zona Sar maltese, dopo aver ricevuto un Sos. Per tale gesto di salvataggio avrebbe infranto la norma italiana.
La Sea-Eye non si ferma e chiede al ministro degli Esteri che Braebock dovrebbe sottoporre al Governo Meloni:
La Mare-Go, invece, ha rifiutato di recarsi al porto che le era stato assegnato dalle autorità italiana e si è diretta a Lampedusa. Sarebbe dovuta andare a Trapani.