Negli scorsi giorni si è parlato del fantomatico «effetto Berlusconi», quel benefico apporto di nostalgia e vecchi ricordi che, alla morte dello storico leader e fondatore di Forza Italia, si è addensato attorno al partito, gonfiando i suoi consensi. Effetto che, a quanto sembra dagli ultimi sondaggi, sembra aver già esaurito la sua spinta, portando alcuni a chiedersi che ne sarà ora di FI e dell'eredità politica di Silvio Berlusconi.
Sulla questione si è espresso Antonio Tajani, tra i fedelissimi del partito e coordinatore nazionale di FI, che ai microfoni di Repubblica ha spiegato di non aver riscontrato apprensione all'intento del gruppo:
Le parole del coordinatore nazionale arrivano proprio pochi giorni prima del Cn, che si terrà sabato e in cui si discuterà anche della prossima strategia politica di Forza Italia.
Al di là del calo di consensi alle urne, diligentemente smentito, altre riserve sono state recentemente espresse sui volti che Forza Italia potrebbe assumere ora che Silvio Berlusconi ha lasciato vacante il suo trono. Nel mirino è finita proprio la figura di Antonio Tajani, accusato di aver «appiattito» la sua linea politica sulle strategie dei due alleati più estremi, perdendo quella caratteristica moderazione che serviva a Forza Italia per restare un elemento fondamentale all'interno del Governo.
Tajani si difende a spada tratta, ribadendo la sua lealtà nei confronti di FI e dell'Esecutivo di cui fa parte:
E sulla gestione delle pretese degli alleati più estremi, ricorda la presa di distanza dagli accorti con i tedeschi di Afd e con Marine Le Pen in Europa, ipotizzate con favore da Salvini:
Infine, Tajani torna a difendere la sua figura all'interno del partito:
Antonio Tajani si esprime anche sul rapporto con la famiglia di Silvio Berlusconi, che sarebbe «tutt'altro che disinteressata» nei confronti del partito, tanto da seguire e informarsi continuamente sulla situazione interna.
Rilancia e accusa Tajani.
Il coordinatore nazionale di FI ribadisce anche il posizionamento del partito all'interno dell'ambito europeo, in cui, secondo Tajani, gli azzurri giocano un ruolo fondamentale di ago della bilancia.
E per quanto riguarda la soglia del 4 per cento alle Europee, che qualcuno ha definito «a rischio», Tajani non ha dubbi:
Tajani conclude il suo intervento, infine, con una chicca, uno scoop politico con cui l'azzurro intende congelare Matteo Renzi e le insinuazioni riguardo alle defezioni in Forza Italia: