L’interesse per il Colosseo non è solo digitale, come dimostra il fatto che sia il monumento italiano più cercato su Google, ma anche concreto: a breve distanza dal caso della 17enne svizzera sorpresa a incidere le iniziali all’esterno dell’anfiteatro, un suo coetaneo tedesco ha deturpato il sito romano cercando di portarsi a casa un frammento di laterizio.
Secondo le prime ricostruzioni pare che il ragazzo si trovasse in Italia in gita scolastica, insieme ai compagni e ad alcuni docenti. Le misure di sicurezza intensificate proprio in virtù dei recenti atti di vandalismo hanno permesso di cogliere il giovane sul fatto, avvenuto ieri nel tardo pomeriggio.
Pronto l’intervento dei carabinieri del comando di Roma piazza Venezia, su richiesta del personale di vigilanza "Parco Archeologico del Colosseo". Il 17enne è stato denunciato per deturpamento e rischia, così come la sua coetanea svizzera, un’ammenda fino a 15mila euro.
Come detto, il 17enne che ha deturpato ieri pomeriggio il Colosseo è il terzo caso in poche settimane e il secondo in pochissime ore.
Le indagini sull’episodio che ha riguardato una minorenne svizzera hanno confermato il tentativo di incidere sull’Anfiteatro Flavio la sua lettera iniziale (una N). Tutto è stato documentato tramite video da una guardia del parco Archeologico mentre la ragazza faceva parte di una comitiva per una visita guidata del Colosseo.
La guida turistica ha segnalato il caso al personale di sicurezza del Colosseo, il quale ha esaminato il video e provvedo a inoltrare la denuncia alle autorità competenti. Imbarazzanti le giustificazioni addotte dai genitori della 17enne elvetica, che hanno minimizzato l’accaduto (E’ solo una ragazzina) nel momento in cui gli è stata fatta notare la gravità del gesto.
Una scusa particolarmente debole e spocchiosa, ma mai quanto quella addotta dal turista anglo-bulgaro che sfregiò il Colosseo a fine giugno (Non sapevo fosse un monumento tanto antico).
Certamente episodi di cronaca che certificano un flusso costante di turisti stranieri, il che è un bene, ma che dall'altro lato confermano un malcostume diffuso che si fa beffe dell’immenso patrimonio artistico e culturale a nostra disposizione.