La bandiera dell’argentina è composta da alcuni elementi che sintetizzano le bellezze di un territorio straordinario. L’azzurro in basso è quello dei fiumi, dell’immenso Paranà, in mezzo il bianco della neve delle Ande, più in alto ancora l’azzurro splendente del cielo australe. E in mezzo il sole splendente della Pampa, sotto al quale si impara come si cucina l’asado dalla maestria dei gauchos.
L’asado non è solo un tipico piatto argentino: è l’Argentina, come lo sono il mate, il tango di Gardel, i piedi di Maradona e le immagini di Evita che adornano le pareti di tutte le case del paese. L’asado è un rito, collettivo e gioioso, conviviale e gustoso che si vive in allegria con gli amici. Quindi a chi vi chiede se l’asado è un taglio di carne rispondete no: è l’Argentina.
Non c’è grigliata in famiglia o fra amici in Argentina senza l’asado. Questo saporito taglio di carne bovina presenta un gusto inconfondibile ed è tradizionalmente cotto alla brace con una cottura lunga, che permette altrettanto lunghe chiacchiere attorno al fuoco.
Si tratta di una striscia di carne e osso che si ricava dalle prime 4 costole del bovino adulto. L’Argentina è un paese sterminato e la maggior parte dei suoi bovini pascolano allo stato brado: quindi le loro carni sono saporite, marezzate al punto giusto, invitanti. Innanzitutto la parola asado non indica la carne ma il metodo di cottura: infatti asado significa carne arrostita. L’asado de tira è il taglio che prevede di porzionare le coste tagliandole perpendicolarmente rispetto allo sviluppo: quindi avremo strisce di carne nella quale ci sono piccole parti di osso.
I legami fra Italia e Argentina sono fortissimi. E se è chiaramente facilissimo mangiare italiano a Buenos Aires, o in una delle tante città popolate di oriundi italiani, anche nella penisola, per la legge del contrappasso, si può mangiare argentino. Ecco la ricetta dell’asado de tira alla ligure per quattro persone.
Ingredienti:
Per scoprire come si mangia l’asado iniziate marinando la carne. Se possibile fatelo il giorno prima: lavorate il vostro pezzo di asado togliendo il grasso in eccesso, massaggiatelo con sale e pepe, infilate rametti di timo e rosmarino e poi riponetelo in una pirofila e quindi in frigo. Passato il tempo della marinatura togliete la carne dal frigo almeno un’ora prima di iniziarne la cottura.
Mettete l’asado in una pentola in ghisa o terracotta, aggiungete aglio, olio d’olia e le erbe aromatiche utilizzate per la marinatura. Infornate a 220° con forno già caldo, girando ogni tanto la carne. Quando la carne sarà ben rosolata da ogni lato bagnatela con del vino bianco e poi lasciate cuocere per 90 minuti. Controllate l’umidità della carne (non deve seccare!) e, se necessario, aggiungete acqua calda e un po’ di sale.
In Argentina chiunque saprebbe dirvi come si mangia l’asado: ovviamente sulla brace! Questa è la vera tradizione che accomuna tutti gli abitanti del grande paese sudamericano. Vediamo gli ingredienti e i vari passaggi:
Accendete un bel fuoco con legna di quercia o castagno: evitate il faggio perché brucia troppo velocemente. L’obiettivo è creare un abbondante corredo di braci. Prendete la carne (in questo caso si può usare del reale di manzo) e massaggiatela con olio di oliva. Infilate la carne su degli spiedi e mettetela a contatto con il calore diretto. La cottura deve essere lunga: per questo non mettete direttamente l’asado sulle braci, ma a fianco.
Controllate spesso la cottura della carne: l’obiettivo è che resti morbida, ma ben caramellata all’esterno. Per accompagnare l’asado si può preparare una salsa chimichurri: aglio, olio, aceto e poi limone, origano, prezzemolo, peperoncino e alloro. Il tutto triturato o frullato. Meglio prepararla due giorni prima per gustarne a pieno il sapore.
Se vi è piaciuto cucinare l'asado, potete provare anche a cucinare la costa oppure una specialità brasiliana: la picanha.