Tra le parole pronunciate oggi nel corso delle esequie di Stato in forma laica per il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, spiccano senz'altro quelle del Cardinale Gianfranco Ravasi. Sui banchi della Camera dei deputati, il noto biblista ha citato un passo dal Libro del profeta Daniele, capitolo 12, versetto 3, ma ha anzitutto voluto trattare il rapporto personale e discreto con Napolitano.
Ravasi ha allora portato quello che ha chiamato "fiore" idealmente sulla tomba. Un fiore in versi:
No, non è passata inosservata la presenza del cardinale, 80 anni, ex presidente del Pontificio consiglio della cultura, della commissione di archeologia sacra, della commissione per i beni culturali della Chiesa e, per quanto riguarda gli incarichi laici, della Casa di Dante in Roma. Sette anni fa gli è stato anche conferito il premio giornalistico Penna d'Oro.
Biblista ed ebraista, il cardinale è considerato tra i maggiori esponenti dell'Evoluzionismo teista. Nel 2008, sottolineò pubblicamente la non incompatibilità tra evoluzione e fede cattolica:
Quanto alla sua presenza odierna a Montecitorio, nelle ore precedenti al "Corriere della Sera" aveva dichiarato:
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