Il settore delle criptovalute propone migliaia di token su cui è possibile fare trading, con la speranza di guadagnarci. Naturalmente, se si intende farlo occorre sapere come muoversi, in modo da limitare i rischi connessi con un'attività di carattere finanziario. Il primo dei quali è naturalmente rappresentato dalla volatilità.
Se le valute virtuali sono migliaia, occorre però precisare che un gran numero di esse sono praticamente decotte. Nate per cercare di sfruttare l'onda lunga di Bitcoin hanno magari vissuto un breve momento di fulgore per poi entrare nel dimenticatoio. Proprio per questo motivo, prima di investire il proprio denaro in questo particolare ambito occorre porsi una semplice domanda: su quali crypto conviene investire in vista del 2024?
Il 2024 si preannuncia come l'anno di Bitcoin. Il motivo dell'attesa è da ricercare nel fatto che BTC si avvia verso il suo quarto halving, ovvero il dimezzamento delle ricompense spettanti a coloro che partecipano al mining.
In corrispondenza di ognuno degli halving precedenti, BTC ha dato vita ad una crescita impetuosa, che ne ha fatto il token largamente predominante sul mercato delle criptovalute. La stessa cosa dovrebbe avvenire in questa occasione. Resta naturalmente da capire quale sarà il livello di crescita dell'icona attribuita a Satoshi Nakamoto.
Le previsioni al riguardo sono in effetti abbastanza clamorose. Nel marzo di quest'anno, ad esempio, Balaji Srinivasan, ex CTO di Coinbase, ha scommesso che il suo prezzo si sarebbe impennato ad un milione di dollari entro 90 giorni, previsione dunque già fallita. Mentre Arthur Hayes, ex CEO di Bitmex, ha indicato lo stesso ambizioso traguardo, ma diluendolo nel tempo. Secondo lui, infatti, l'esplosione della quotazione dovrebbe verificarsi entro il 2030.
Al di là di questi eccessi, c'è comunque da prevedere una notevole crescita di Bitcoin nel corso dei prossimi mesi. La cosa realmente importante, se si intende puntarci, è farlo per tempo, ovvero acquistando quando il suo prezzo non avrà ancora iniziato la prevista bull run.
L'unica possibile rivale di Bitcoin, almeno in termini di predominio sul settore, è considerato Ethereum. Il motivo della sua larga popolarità è da individuare nel fatto che il progetto di Vitalik Buterin è praticamente al centro della DeFi (Decentralid Finance, finanza decentralizzata in italiano).
Alla fine dello scorso anno, Ethereum è entrato in una nuova era, grazie al Merge, che ha traghettato il suo ecosistema dall'algoritmo di consenso Proof-of-Work a quello Proof-of-Stake. Se prima era necessario condurre complicate attività di calcolo per aggiungere blocchi alla catena e convalidare transazioni, ora basta mettere i token in deposito.
Il passaggio in questione è molto importante soprattutto perché ha fatto di Ethereum un ecosistema più rispettoso dell'ambiente. Le emissioni derivanti dalla gestione della blockchain, infatti, sono state quasi completamente eliminate. In tal modo è stato anche azzerato il rischio di quel bando che aleggia su BTC da più parti, in particolare nell'eurozona.
A rendere fondate le speranze di crescita della quotazione di ETH sono anche altri fattori, compreso il possibile sfruttamento della scia che verrà creata da Bitcoin con l'halving. Ormai da tempo, infatti, le due big del settore mostrano la tendenza a muoversi in maniera analoga sul mercato.
Come abbiamo ricordato all'inizio, le criptovalute sono migliaia. Ogni anno ne nascono di nuove, nella segreta speranza di essere il nuovo Bitcoin. La stragrande maggioranza di questi nuovi progetti, però, è destinata a vivere di stenti nel breve giro di alcune settimane.
Tra le nuove criptovalute che sono nate da poco, gli analisti sono soliti concedere credito, in questo momento, alle seguenti: