Una ne fa, cento ne pensa. Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano imita Francesco Totti, arriva al Maxxi per la presentazione dell’opera Non uccidere di Emilio Isgrò e Mario Botta, realizzata in occasione del 75° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana, e cosa fa? Si dirige verso giornalisti e fotografi senza dire nulla, quasi ridendo sotto i baffi, prende una macchina fotografica e si mette a fare delle foto ai giornalisti e ai fotografi presenti.
Tutti ridono, ma sembra tanto una "mini-strategia" da parte del ministro Sangiuliano, non sempre conciliante e disponibile quando vede i cronisti (nonostante lui stesso sia giornalista ndr), per cercare di fare il simpatico con l'obiettivo di distogliere l'attenzione e non ricevere domande.
Qualcuno timidamente ci prova, ma lui niente anzi, appena fatte le foto, ritorna nella zona dei giornalisti e, al fotografo al quale aveva preso in prestito la macchina fotografica gli rifila perfino una battuta, "ne ho fatte diverse, due ne ho fatte eh", col fotografo che ribatte simpaticamente "appena finisci il tuo incarico vieni a fare il fotografo", e giù risate, con il ministro che forse ha capito o forse no.
Dietro a Sangiuliano c'è il Presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli, anche lui giornalista che ride, anche se poi non c'è così tanto da ridere. Ed è curioso che lo stesso Giuli e il suo principale riferimento e datore di lavoro siano nello stesso posto dove la scorsa estate ci furono polemiche infinite su Vittorio Sgarbi (sempre lui ndr) e le sue parole definite "sessiste e violente".
Ma anche lì, al di là di una lettera, nessuna dichiarazione nello specifico. Passano i mesi e, guarda un po', sempre Vittorio Sgarbi al centro di tutto, del dibattito e della polemica, anche se stavolta è su un'altra vicenda, più economico-finanziaria che di linguaggio. Sia mai che si possano fare domande sul tema. Non c'è verso. Ma non è tutto.
Da poco è passata al Consiglio dei Ministri una proposta dello stesso Sangiuliano, ovvero di tagliare i costi del Cinema, pensando anche qui di colpire i ricchi produttori e i registi, quando in realtà a prendersela in "saccoccia" sono gli altri, quelli più umili dai macchinisti a quegli attori che fanno le fila per i provini per poi ritagliarsi qualche ruolo di comparsa, e non solo loro. Ma pure qui zero domande, di conseguenza zero risposte.
E fa sempre così, nonostante sia giornalista, evita le domande perché è più facile, ma stavolta invece di restare muto, prende una macchina fotografica, sorride e fa le foto ai giornalisti. Chissà, può essere uno specie di stato d'avanzamento, un piccolo processo evolutivo. Magari la prossima volta si avvicina ai cronisti e di mette a disposizione per ricevere delle domande. Hai visto mai?