13 Nov, 2023 - 10:50

Crollano i prestiti delle banche, Spadafora: "È inaccettabile che dicano che la colpa è delle imprese"

Crollano i prestiti delle banche, Spadafora: "È inaccettabile che dicano che la colpa è delle imprese"

Il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, è intervenuto commentando i dati riguardo ad un crollo di prestiti per imprese e famiglie. L'ammontare complessivo, infatti, sarebbe in calo di 64 miliardi.

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Tagliati i prestiti  alle imprese, mutui fermi e sofferenze in crescita. Ma è un conto che  stanno pagando i cittadini e le imprese, perché le banche, proprio  grazie all'aumento dei tassi, macinano utili come mai. Quest'anno i  loro profitti potrebbero superare quota 40 miliardi, secondo le stime  più recenti. Di fatto le banche sono le uniche a beneficiare della  scellerata politica monetaria della Banca centrale europea: si  arricchiscono le industrie bancarie, i loro manager, ma l'economia  reale soffre e non ha mezzi finanziari per sostenere un periodo che si prospetta difficile.

Crollano i prestiti delle banche, Spadafora: "Non è per mancanza di volontà"

Il Centro studi di Unimpresa ha realizzato un rapporto mensile riguardo i crediti elargiti delle banche, in particolare il focus è sulle difficoltà dei clienti a rientrare e onorare le scadenze dei prestiti. L'aumento dei tassi ha necessariamente avuto un impatto sulla domanda dei prestiti bancari, con una riduzione del 5% solo nell'ultimo anno per le famiglie. Per le imprese, il segno negativo raggiunge l'8%.

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È inaccettabile che i rappresentanti delle banche dicano che la colpa è delle imprese che chiedono meno prestiti. È la storiella del  cavallo che non beve, ma a volte non è per mancanza di volontà. Può  dipendere, invece, dal fatto che la vasca con l'acqua sia  inaccessibile o, peggio, che la stessa acqua sia avvelenata.

Rallentamento per le famiglie e per le imprese: il mercato dei mutui è fermo

Ad essere sensibilmente diminuito è l'ammontare dei prestiti personali, con un meno che sfiora la doppia cifra: -9,39%, che si traduce in 13,2 miliardi in meno nell'arco di un anno. Dall'altro versante, si ha un leggero aumento del credito al consumo ma resta decisamente contenuto rispetto a quanto accadeva negli anni precedenti (+5,14%).

Il vero shock riguarda il blocco sostanziale del mercato dei mutui, che si traduce in una serie di effetti negativi su tutto il comparto economico. Dallo stop al mercato immobiliare a conseguenze deleterie per edilizia, mobilifici e tutto il comparto di categoria. Un crollo immobiliare che sembra non riguardare solo il caso italiano, con la Cina scossa dalle crisi dei suoi giganti del settore.

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Beatrice Balbinot
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