Il 2023 passerà alla storia come il primo anno in cui l'atletica mondiale ha designato sei atleti dell'anno anziché i classici due, uomo e donna. World Athletics, la federazione mondiale, ha suddiviso infatti i tradizionali awards di fine anno nei tre scenari in cui la regina degli sport si esprime: pista, pedane e strada. Motivo? I campioni sono troppi ed è giusto non fare torto a nessuno.
Al maschile, il re della velocità, lo statunitense Noah Lyles; l'imperatore indiscusso del salto con l'asta, lo svedese dai natali in Louisiana Armand "Mondo" Duplantis; il recordman mondiale della maratona, il keniano Kelvin Kiptum. Per le donne, la primatista mondiale su 1500, miglio e 5000 (record stabiliti in poco più di un mese) Faith Kipyegon; la venezuelana regina incontrastata del salto triplo Yulimar Rojas; e la primatista mondiale nella maratona, l'etiope Tigist Assefa. Effettivamente, l'esclusione di uno qualsiasi tra i nomi elencati sarebbe stato un crimine.
Agli italiani Roberto Rigali, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu la soddisfazione di essere finiti secondi, ai Mondiali di Budapest, nella 4x100, insidiando proprio gli Stati Uniti guidati da Lyles, che alla fine ha vinto l'oro sui 100, 200 e appunto nella staffetta. Mentre Kipyegon "ha scelto" proprio la splendida serata del Golden Gala a Firenze per aprire la sua scorpacciata di record.
Keniana Kipyegon e keniani i due vincitori dei premi Rising Star, quello delle stelle emergenti. Tra le ragazze si è imposta la 19enne siepista Faith Cherotich, tra i ragazzi l'ottocentista suo coetaneo Emmanuel Wanyonyi.
Tra i premi restanti c'è anche il riconoscimento per un italiano. Si tratta di Mattia Ozbot per la foto dell'anno, che vi proponiamo di seguito.