È in arrivo un nuovo aumento delle pensioni a partire dal 1° gennaio 2024, grazie alla consueta operazione di rivalutazione che vedrà le prestazioni aumentare del 5,4%, oltre al conguaglio dello 0,8% anticipato a dicembre 2023. Lo stabilisce il decreto del 20 novembre 2023 del ministero dell’Economia, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale (G.U n. 279 del 29 novembre 2023). Questo adeguamento porterà le pensioni minime a 598€ e gli assegni sociali a 524€.
In base all'indice definitivo di indicizzazione per i trattamenti del 2024, le pensioni avranno incrementi a partire da gennaio secondo le seguenti fasce:
Gli aumenti sono applicati fino al limite massimo, considerando la quota di rivalutazione. Nel caso di pensioni che rientrano tra due fasce, verrà applicata quella più favorevole. Le fasce di perequazione si basano su importi pensionistici lordi (che comprendono il conguaglio della rivalutazione 2022/2023) che aiutano a stabilire in quale categoria rientrare per calcolare l'aumento della pensione:
La pensione minima del 2024 raggiunge 598,61 euro, avvicinandosi al noto obiettivo dei 600 euro promessi dal Governo. Questo valore subirà in seguito la sovra-rivalutazione annunciata dall'esecutivo.
L'assegno sociale, attualmente a 503,27 euro (in base alla rivalutazione provvisoria del 7,3% applicata nel 2023), crescerà a 507,02 euro con l'indicizzazione definitiva dell'8,1%, raggiungendo 534,40 euro nel 2024 con l'ulteriore incremento del 5,4%.
Per le altre fasce di pensione, la rivalutazione del 5,4% applicata dal primo gennaio si ripercuoterà in questo modo (previsioni del Sole24Ore).
Per le pensioni al confine tra diverse fasce, se la rivalutazione non raggiunge il minimo della fascia successiva, si applica l'aliquota dello scaglione precedente. Ad esempio, se una pensione superiore alle quattro volte il minimo, con una prevista rivalutazione del 5,4%, non raggiunge i 2.394 euro (il nuovo limite per quattro volte il minimo nel 2024), verrà rivalutata del 100%.
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