Chi percepisce l'Assegno di inclusione si troverà in un costante dialogo con i servizi sociali del proprio comune di residenza, un processo simile a quanto avveniva con il Reddito di cittadinanza, ma con scadenze ben definite.
Il legislatore ha delineato un percorso in cui il nucleo familiare è seguito costantemente dai servizi sociali, con scadenze da rispettare. Pertanto, chi riceve l'Assegno di inclusione deve prestare attenzione agli obblighi previsti, iniziando dagli appuntamenti da rispettare per evitare la perdita del sostegno. Dopo l'approvazione dell'Assegno di inclusione, è necessario prepararsi al passaggio presso i servizi sociali del comune di residenza.
Nel dettaglio, la normativa stabilisce che il primo incontro debba avvenire entro il 120° giorno successivo alla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale tramite la piattaforma Siisl.
Generalmente, sono i servizi sociali a convocare il nucleo familiare utilizzando i contatti forniti al momento della domanda, tramite SMS ed e-mail, o mediante notifica sulla piattaforma utilizzata per l'invio del Patto di attivazione digitale.
Tuttavia, nel caso in cui il primo incontro non si svolga entro la scadenza, il pagamento dell'Assegno di inclusione viene sospeso. Pertanto, nel caso in cui pochi giorni prima della scadenza non si riceva alcuna convocazione, è consigliabile che il nucleo familiare si presenti spontaneamente dai servizi sociali per evitare la sospensione del sostegno. È importante notare che l'obbligo di presentarsi riguarda l'intero nucleo familiare, compresi i membri non soggetti agli obblighi di attivazione lavorativa e indirizzamento.
Il primo incontro segna solo l'inizio di un percorso continuo. Una volta delineato il percorso, vengono stabiliti anche gli appuntamenti successivi ai quali è obbligatorio partecipare per evitare la perdita del diritto al beneficio. Tra le varie situazioni che possono portare alla decadenza dell'Assegno di inclusione, figura il caso in cui anche un solo componente:
È importante sottolineare che, indipendentemente dagli appuntamenti fissati, tutti i beneficiari diversi dai soggetti attivabili al lavoro devono presentarsi ogni 90 giorni presso i servizi sociali o gli istituti di patronato per aggiornare la propria posizione.