Ha ucciso la moglie cinquantenne Maria Battista Ferreira a Fornaci di Barga, Lucca, e si è poi consegnato ai carabinieri: ecco chi è Vittorio Pescaglini. Cinquantaseienne, ha lavorato per anni in una cooperativa di servizi che si occupa della gestione dei rifiuti: sembra che con la donna fosse in fase di separazione e che in paese lo conoscessero come un tipo dal carattere irruento.
I due si erano sposati una ventina d'anni fa. Da qualche tempo Maria Battista Ferreira, di origini brasiliane, si era però allontanata dalla casa di Fabbriche di Vergemoli dove vivevano insieme ed era stata collocata dai servizi sociali nell'hotel Gorizia di Fornaci di Barga perché disoccupata.
Aveva 50 anni e una figlia già adulta nata da una precedente storia. Ieri, 26 febbraio, intorno alle 17.30, stava camminando in strada nei pressi della stazione di Barga quando il marito, Vittorio Pescaglini, di 56, l'ha raggiunta in auto, una Fiat Punto, è sceso e l'ha accoltellata con un'arma da caccia fino a lasciarla inerme sotto gli occhi di diversi passanti.
Inutile l'intervento dei soccorsi: al loro arrivo in eliambulanza la donna era già morta. Secondo Il Tirreno, la lama le avrebbe perforato il polmone destro, provocandole una vasta emorragia. Pescaglini intanto si era allontanato a piedi sulla stessa strada, raggiungendo la caserma dei carabinieri e costituendosi. Non prima di aver scritto ad un amico: "Ho fatto una caz**ta".
Oggi, 27 febbraio, avrebbero dovuto presentarsi all'ufficio Anagrafe del Comune per firmare i documenti della separazione in presenza del sindaco di Fabbriche Michele Giannini, che ora si dice sconvolto per l'accaduto. Lo è anche la prima cittadina di Barga Caterina Campani, che così ha commentato la tragica notizia, auspicando un cambiamento da parte dei comuni cittadini, ma anche delle istituzioni:
Le ha fatto eco il presidente della Regione Eugenio Giani, dicendosi "sconcertato e furioso". Lo riporta sempre Il Tirreno.
L'omicidio di Maria Battista Ferreira avrà riportato alla mente di molti un'altra storia: quella di Klodiana Vefa, la cameriera di 37 anni che lo scorso 29 settembre è stata uccisa in strada dal marito a Castelfiorentino, in provincia di Firenze.
Freddata a colpi di pistola mentre si trovava in via Galvani, davanti al circolo Arci cittadino, dall'uomo, che poco dopo si era sparato a sua volta, togliendosi la vita. Originaria dell'Albania, la donna ha lasciato due figli di 14 e 17 anni.
Con il marito era in fase di separazione: da un po' avevano deciso di vivere in due case diverse. Lei era stanca degli atteggiamenti di lui, che con il passare del tempo si era fatto sempre più geloso e, nonostante non lo avesse mai denunciato, sui social aveva pubblicato diversi post in cui faceva intendere di voler cambiare vita.
Sembra che avessero avuto una discussione nella casa che lei divideva insieme ai figli e che, cercando di proteggersi, fosse scesa in strada: lì, incurante dei passanti, Alfred Vefa, di 44, l'aveva raggiunta e poi uccisa con tre colpi di arma da fuoco, facendola crollare sull'asfalto.
Si era poi dato alla fuga: mentre i soccorsi intervenivano inutilmente davanti casa della donna, allertati dai residenti, i carabinieri lo avevano trovato senza vita nei pressi di un boschetto situato a poca distanza dalla scena del crimine. Si era sparato con la stessa arma usata per uccidere la donna che un tempo lo aveva amato. Da qualche tempo aveva perso il lavoro come muratore ed era disoccupato.