Cinque persone sono state indagate per omicidio colposo, per il decesso di Camilla Canepa, una studentessa diciottenne di Sestri Levante, avvenuto nel giugno del 2021.
La giovane era stata sottoposta alla vaccinazione con il vaccino anti-COVID Astrazeneca il 25 maggio, poco è morta per un effetto collaterale, la sindrome Vitt (Trombosi con trombocitopenia indotta dal vaccino), una rara ma grave reazione avversa associata al vaccino AstraZeneca.
Questo tragico evento ha portato alla luce la necessità di una maggiore comprensione dei potenziali rischi legati alla vaccinazione e alla continua vigilanza sulla loro sicurezza. Scendiamo nei dettagli e vediamo cos'è la sindrome Vitt.
La Trombocitopenia Trombotica Immunitaria Indotta da Vaccino (VITT), conosciuta anche come Trombosi con Sindrome Trombocitopenica (TTS), è un raro ma potenzialmente pericoloso effetto collaterale dei vaccini contro il virus SARS-CoV-2 basati su vettori.
Il tasso di segnalazione della VITT è stato di 1,83 per 100.000 dosi di Vaxzevria dopo la prima vaccinazione e di 0,15 dopo la seconda. Per il vaccino Janssen, il tasso di segnalazione di VITT è stato di 0,46 per 100.000 dosi.
Il riconoscimento della Trombocitopenia Trombotica Immunitaria Indotta da Vaccino (VITT) avviene solitamente entro poche settimane dalla vaccinazione anti-COVID.
I pazienti possono manifestare trombosi in sedi insolite, come nelle vene cerebrali, spleniche, epatiche o mesenteriche, accompagnate da una riduzione del numero di piastrine nel sangue.
Attualmente non esiste una definizione internazionale concordata per la sindrome VITT, ma l'American Society of Hematology ha identificato 5 criteri per una diagnosi definitiva:
Si consiglia cautela nei pazienti recentemente vaccinati che presentano trombosi ma con una conta piastrinica normale, poiché potrebbe trattarsi di una fase iniziale del VITT. Pertanto, è fondamentale monitorare attentamente i pazienti che soddisfano gli altri 4 criteri.
La sindrome pre-VITT offre una finestra terapeutica per contrastare efficacemente le temute conseguenze della vaccinazione e salvare la vita di chi ne è affetto. Ed è stato proprio questo l'enorme errore fatto dai medici nel caso di Camilla. Non aver fatto le analisi per scoprire la VITT e aver anche nascosto, nel referto, il fatto che la ragazza fosse stata vaccinata.
La causa della trombocitopenia trombotica immunogenica indotta dal vaccino (VITT) è stata presto identificata grazie alla complessità della vaccinazione e alla rapida indagine in corso.
Nel mese di aprile, il Prof. Dr. Andreas Greinacher, Capo del Dipartimento di Medicina Trasfusionale presso l'Istituto di Immunologia e Medicina Trasfusionale del Centro Medico di Greifswald, insieme ai suoi colleghi, ha scoperto un meccanismo che porta alla formazione di anticorpi contro il fattore piastrinico 4 (PF4), simile alla trombocitopenia indotta dall'eparina.
Questo quadro clinico è stato denominato trombocitopenia trombotica immunogenica indotta dal vaccino (VITT).
Le procedure diagnostiche di laboratorio (che avrebbero dovuto effettuare i medici nel caso di Camilla) includono principalmente la valutazione della conta piastrinica, test di coagulazione come il NR, PTT, fibrinogeno e D-dimeri, e la ricerca specifica di anticorpi contro il PF4 tramite ELISA.
Secondo il Prof. Greinacher, autore principale dello studio, molte persone colpite presentavano forti mal di testa, inizialmente considerati come conseguenza degli eventi trombotici cerebrali. Tuttavia, il recente studio mostra che i forti mal di testa possono essere un segno di avvertimento precoce di trombosi post-vaccinale, sottolineando l'importanza di una diagnosi tempestiva e di un'azione preventiva.
La Charité University Medicine, insieme all'University Medicine Greifswald e altri centri IGNITE, hanno riportato una serie di casi in cui 11 pazienti hanno sperimentato forti mal di testa insieme a una riduzione delle piastrine, 5-18 giorni prima di essere vaccinati con il vaccino AstraZeneca.
Questi pazienti hanno anche mostrato alti livelli di D-dimeri e anticorpi anti-PF4. Nonostante la diagnosi iniziale di trombosi delle parti cerebrali e venose superiori (CSVT), è stato successivamente identificato che si trattava di un caso di sindrome pre-VITT, che rappresenta uno stadio precoce di VITT senza manifestazioni trombotiche evidenti.
Il forte mal di testa in questi casi è considerato un segnale di avvertimento per lo sviluppo successivo della sindrome. Questo approccio consente l'inizio tempestivo di terapie preventive e di salvare la vita a chi ne soffre.
Con un trattamento tempestivo, alcuni pazienti non hanno sviluppato coaguli di sangue, avendo ricevuto tempestivamente anticoagulanti, immunoglobuline o corticosteroidi subito dopo la diagnosi.
Tuttavia, alcuni pazienti hanno sviluppato trombosi ed emorragie intracraniche, evidenziando l'importanza di un trattamento rapido ed efficace.
Ecco perché è importante effettuare test diagnostici aggiuntivi per pazienti che presentano sintomi sospetti dopo la vaccinazione, al fine di diagnosticare e trattare precocemente la sindrome VITT e prevenire eventi trombotici gravi.