13 Mar, 2024 - 16:00

Perché non si può prendere Armolipid plus dopo i 70 anni, i rischi del riso rosso fermentato

Perché non si può prendere Armolipid plus dopo i 70 anni, i rischi del riso rosso fermentato

L'uso di integratori come Armolipid plus è molto utile per mantenere sotto controllo il colesterolo, grazie al riso rosso fermentato.

Ora, però, questo integratore è stato vietato a chi ha superato 70 anni. Il riso rosso fermentato, purtroppo, può comportare alcuni rischi soprattutto per gli anziani, che potrebbero essere maggiormente suscettibili a effetti collaterali e interazioni con altri farmaci.

Vedremo quindi perché l'assunzione di Armolipid plus dopo i 70 anni non è raccomandata e quali potenziali rischi sono associati.

Cos'è l'Armolipid plus

Armolipid Plus è un integratore alimentare progettato per regolare e ridurre i livelli di colesterolo plasmatico.

Tra i suoi ingredienti ritroviamo riso rosso fermentato, policosanoli, acido folico, coenzima Q10 e astaxantina, statine naturali note per i loro presunti benefici sul colesterolo e sulla salute cardiovascolare.

Perché non si può prendere Armolipid plus dopo i 70 anni

Nonostante sia un integratore naturale, Armolipid Plus non può essere preso senza raccomandazione medica. Questo vale soprattutto per le persone anziane, in quanto potrebbe comportare rischi e effetti collaterali, come mal di testa, nausea, diarrea, debolezza, eruzioni cutanee e crampi muscolari

Inoltre, con l’avanzare dell’età, aumenta il rischio di problemi epatici e renali, e il riso rosso fermentato può impattare negativamente su questi organi.

Anche le donne in gravidanza o in allattamento dovrebbero evitare di consumare questo integratore, così come le persone che assumono farmaci per abbassare il colesterolo, farmaci fibrinolitici, ciclosporina o antifungini.

Coloro che hanno malattie epatiche dovrebbero evitare l'assunzione di integratori di riso rosso fermentato poiché potrebbero non riuscire a metabolizzarli correttamente.

È essenziale seguire le indicazioni del proprio medico curante e fare attenzione alle controindicazioni e agli eventuali effetti indesiderati a causa dell'interazione con altri farmaci.

Non assumere integratori di riso rosso fermentato senza prescrizione medica

Una donna americana di 64 anni è stata ricoverata in ospedale con problemi al fegato dopo aver assunto riso rosso fermentato in capsule per sei settimane, con un consumo giornaliero di circa 1.200 milligrammi.

La donna non presentava precedenti di malattie epatiche, non fumava e faceva regolarmente esercizio fisico. Tuttavia, ha manifestato sintomi come stanchezza, gonfiore, ittero e urine scure, che hanno portato i medici a sospettare il riso rosso come causa del disturbo epatico improvviso. Come può succedere questo e perché?

Gli integratori di riso rosso, preparati con riso bianco cotto e lievito di funghi alimentari, sono comunemente utilizzati per contrastare il colesterolo alto, come Armolipid plus, appunto.

Spesso, però, vengono assunti senza prescrizione medica. Questo atteggiamento può essere pericoloso poiché gli effetti collaterali di tali integratori non sono chiaramente definiti e non sono soggetti al controllo di qualità farmaceutico.

È importante informarsi a fondo prima di assumere tali capsule ed evitare l'automedicazione.

Quantità consigliata di riso rosso fermentato

Il riso rosso fermentato viene solitamente assunto due volte al giorno, con dosi che vanno dai 600 ai 1200 mg. Se lo utilizzi per ridurre il colesterolo, è consigliabile che tu ti sottoponga a controlli del colesterolo e della salute del fegato dopo 3-4 mesi dall'inizio della terapia.

Inoltre il tuo medico potrebbe anche valutare l'opportunità di aggiungere il coenzima Q10 alla tua integrazione. Il riso rosso fermentato, di solito, è combinato con oli di pesce Omega-3 per coloro che vogliono migliorare la salute del cuore e ridurre anche i livelli di trigliceridi.

In conclusione, è importante non utilizzare integratori di riso rosso fermentato senza il parere di un medico e, in particolare, dopo i 70 anni, poiché, come abbiamo visto, possono comportare rischi per la salute, specialmente per la funzionalità epatica.

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Immacolata Duni
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