L'assegno di accompagnamento rappresenta un importante sostegno finanziario destinato agli individui con disabilità civile che presentano difficoltà nella deambulazione e necessitano quindi di assistenza quotidiana. Questo beneficio è erogato dall'INPS e va differenziato dall'assegno di invalidità civile.
Una caratteristica distintiva di questa prestazione è che non vi sono limiti di età per accedervi, né viene considerato il reddito personale o familiare del richiedente. A differenza di molte altre forme di assistenza, non è richiesta la presentazione dell'ISEE per poter beneficiare di questo aiuto.
La natura assistenziale dell'indennità di accompagnamento la rende accessibile a tutti coloro che soddisfano i requisiti sanitari stabiliti e che risiedono stabilmente in Italia, indipendentemente dalla loro situazione economica e anagrafica.
Una delle sue peculiarità è il suo impatto positivo non solo sul beneficiario, ma anche sul nucleo familiare, incoraggiando il sostegno familiare e riducendo così la necessità di ricovero in istituti di assistenza, contribuendo a contenere le spese sociali.
Tra le sue caratteristiche principali:
I destinatari devono soddisfare alcuni requisiti. Tuttavia, l'erogazione dell'indennità non è soggetta a limiti di età o di reddito. Questo significa che è possibile richiederla anche se si ha un'occupazione o si percepisce una pensione per invalidità civile.
Per poter richiedere l'indennità di accompagnamento, i potenziali beneficiari devono soddisfare determinati requisiti stabiliti dall'INPS e comunicati appositamente. Non è sufficiente essere riconosciuti invalidi al 100%, ma è fondamentale rispettare i seguenti criteri:
Non hanno diritto all'indennità di accompagnamento gli invalidi civili che:
L'indennità di accompagnamento può essere accumulata con altre forme di sostegno economico o con i redditi derivanti da varie fonti. Ad esempio, è possibile cumularla con:
Per richiedere l'assegno di accompagnamento, è necessario sottoporsi a un accertamento sanitario e la prestazione è garantita per un periodo di 12 mesi a partire dal mese successivo alla presentazione della domanda.
La richiesta e l'ottenimento dell'indennità di accompagnamento seguono un processo articolato, che comprende diversi passaggi:
La domanda per ottenere l'indennità di accompagnamento può essere inoltrata in diversi modi. La modalità più comune è quella online, tramite il sito ufficiale dell'INPS, previa autenticazione con le proprie credenziali. In alternativa, è possibile inviare la domanda attraverso un ente di Patronato o una delle seguenti associazioni di categoria: ANMIC, ENS, UIC, ANFASS. È importante notare che non è consentito presentare più di una domanda per la stessa prestazione finché non sia concluso il procedimento in corso o in caso di ricorso giudiziario, a meno che non sia stata emessa una sentenza definitiva, tranne per le richieste di aggravamento.
La Legge n. 241/1990 stabilisce un termine massimo di 30 giorni per il completamento dell'iter procedurale, sebbene questo possa variare in base alle disposizioni normative vigenti.
Esistono situazioni in cui l'indennità di accompagnamento non viene concessa. In particolare, non spetta agli invalidi che si trovano in almeno una delle seguenti circostanze: