La povertà assoluta ha raggiunto in Italia il suo record storico: secondo l'Istat, che ieri ha pubblicato i risultati della sua rilevazione annuale, nel 2023 oltre 5.7 milioni di italiani sono scesi sotto la soglia di povertà assoluta, con oltre l'8.5% dei nuclei familiari che non è riuscito ad accedere al paniere minimo di beni essenziali per vivere.
L'aumento degli individui e delle famiglie in povertà assoluta, spiega l'Istat, ha gravato fortemente non solo sulle fasce adulte della popolazione ma anche sui giovanissimi: i minori che appartengono a famiglie in povertà assoluta sono 1.3 milioni, oltre il 14% del totale, in un record drammatico che impone alla politica un'assunzione di responsabilità, come denuncia con durezza oggi Stefano Bandecchi, segretario nazionale di Alternativa Popolare e sindaco di Terni.
Commentando i dati Istat che certificano il record storico della povertà assoluta in Italia, Bandecchi, segretario nazionale di Alternativa Popolare, inchioda alle sue responsabilità tutta la classe politica italiana, reputata "inadatta e incapace" ma, soprattutto, colpevole della situazione in cui si trova oggi il Paese, "affamato e ridotto alla miseria".
La povertà dilagante è infatti per il sindaco di Terni l'ennesima dimostrazione dell'inerzia della politica italiana degli ultimi trent'anni, attenta a raccogliere il consenso ma mai a creare sviluppo e benessere tramite politiche industriali ed economiche coraggiose e lungimiranti.
Ma non solo: anche le scelte degli ultimi anni, specialmente in tema di assistenza ai bisognosi, hanno prodotto per Bandecchi la catastrofe oggi fotografata dall'Istituto nazionale di Statistica. Il riferimento del segretario di AP, come è evidente, è alle degenerazioni del Reddito di cittadinanza prima e all'inadeguatezza dell'Assegno di inclusione poi.
Pur avendo sempre dichiarato la sua contrarietà a una misura puramente assistenziale come il Rdc, il sindaco di Terni non ha mai risparmiato dure critiche all'azione del Governo Meloni che, senza alcuna previsione di forma di tutela alternativa, ha nei primi mesi del suo governo smantellato la misura a favore del più circoscritto "Assegno di inclusione", rivelatosi presto insufficiente ad aiutare le persone realmente in difficoltà.
Il risultato, per il leader di AP, è quello che oggi tutti vedono: nell'ultimo anno milioni di italiani sono stati lasciati "nel dimenticatoio" e privati di ogni forma di garanzia di accesso "a beni e servizi essenziali".
La fotografia che l'Istat fa della povertà assoluta nel Paese, pertanto, è per Bandecchi l'ennesimo campanello di allarme su una vera e propria "catastrofe sociale" imminente che, per paradosso, non trova alcuna risposta nella classe politica attuale, da destra a sinistra.
A dare al segretario di Alternativa Popolare questa certezza non è solo l'analisi delle priorità (effimere) della classe politica italiana, ma soprattutto quanto osservato in queste prime settimane di campagna elettorale, con sempre più italiani che, racconta Bandecchi, altro non chiedono che "lavoro e dignità".
Bandecchi, infatti, è impegnato in tour elettorale che, con il suo camper, lo porterà in tutta Italia per far conoscere il progetto di AP per le elezioni europee. Ma non solo: il tour, come spiegato dallo stesso sindaco di Terni, è l'occasione di far conoscere agli italiani le sue proposte a temi fondamentali come, appunto, quello del lavoro.