03 May, 2024 - 11:43

Primi vaccini contro il melanoma, in cosa consistono e come funzionano

Primi vaccini contro il melanoma, in cosa consistono e come funzionano

I primi vaccini contro il melanoma, recentemente introdotti nel Regno Unito, utilizzano la tecnologia mRNA per combattere il cancro alla pelle.

Questa tecnologia, già nota per i vaccini anti-Covid, funziona istruendo il sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule tumorali. I vaccini a mRNA per il melanoma sono progettati per essere personalizzati, in questo modo si adattanoalle specifiche mutazioni del tumore di ogni paziente.

Questo approccio mirato promette un'efficacia maggiore rispetto ai trattamenti tradizionali e potrebbe rivoluzionare il modo in cui affrontiamo il melanoma.

Primi vaccini contro il melanoma in Gran Bretagna

Ci sono novità interessanti nel campo dei vaccini contro il cancro alla pelle, in particolare per il melanoma. Sono iniziati i test clinici per un vaccino a mRNA personalizzato contro il melanoma. Questo vaccino è progettato per stimolare il sistema immunitario a reagire in modo specifico alle caratteristiche uniche del tumore di ciascun paziente.

Aziende come Moderna stanno sviluppando vaccini anticancro che utilizzano la tecnologia dell'mRNA, la stessa impiegata nei vaccini anti-Covid. Questi vaccini cercano di istruire il sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule tumorali.

I medici hanno iniziato a sperimentare su centinaia di pazienti il ​​primo vaccino personalizzato al mondo contro il cancro al melanoma basato sulla tecnologia mRNA. Gli esperti lo hanno definito potenzialmente "rivoluzionario" per la capacità di curare in modo definitivo il cancro.

Il melanoma è un tipo di cancro della pelle che colpisce circa 132.000 persone ogni anno in tutto il mondo, risultando uno dei più letali. Attualmente, il trattamento principale è la chirurgia, con opzioni aggiuntive come radioterapia, farmaci e chemioterapia.

Ora, i ricercatori stanno testando vaccini personalizzati che istruiscono il corpo a identificare e distruggere le cellule tumorali per prevenire la recidiva del melanoma. Uno studio di fase 2 ha mostrato che questi vaccini possono ridurre significativamente il rischio di recidiva nei pazienti con melanoma.

Sulla base di questi risultati promettenti, è stato avviato uno studio di fase 3, condotto dall'University College London Hospitals NHS Foundation Trust (UCLH), per valutare ulteriormente l'efficacia di questi vaccini. Se confermati, i risultati potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui viene trattato il melanoma, offrendo ai pazienti una nuova speranza di guarigione permanente.

Il vaccino è una terapia neoantigenica individualizzata, cosa significa

La dottoressa Heather Shaw ha dichiarato che i nuovi vaccini contro il melanoma stanno già entrando in fase di sperimentazione anche per altri tipi di tumori, come quelli del polmone, della vescica e del rene.

Il vaccino, noto come mRNA-4157 (V940), è una terapia neoantigenica individualizzata. Cosa significa? Che funziona attivando il sistema immunitario per combattere un tipo specifico di cancro basato sulle caratteristiche uniche del tumore di ciascun paziente.

Il vaccino prende di mira i neoantigeni tumorali, marcatori presenti sui tumori e che possono essere riconosciuti dal sistema immunitario. Questo permette di attivare una risposta immunitaria antitumorale basata sulle mutazioni uniche del tumore di ogni paziente.

Per personalizzare il vaccino, si preleva un campione del tumore durante l'intervento chirurgico del paziente, seguito dal sequenziamento del DNA e dall'uso dell'intelligenza artificiale per identificare i neoantigeni. Il risultato è un vaccino personalizzato specifico per il tumore del paziente, progettato per stimolare una forte risposta immunitaria contro le cellule cancerogene.

Questo approccio rivoluzionario potrebbe trasformare il modo in cui trattiamo il cancro, offrendo una terapia mirata e personalizzata che potrebbe portare a risultati migliori per i pazienti.

Uno dei primi pazienti coinvolti nello studio presso l'UCLH è Steve Young, 52 anni, di Stevenage nell'Hertfordshire. "Sono davvero, davvero emozionato", ha detto. "Questa è la mia migliore possibilità di fermare il cancro sul nascere."

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Immacolata Duni
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