Nell'era digitale, internet è diventato una risorsa preziosa per reperire informazioni su qualsiasi argomento, inclusa la salute. Questo accesso immediato a una miriade di dati medici, però, può avere conseguenze negative, soprattutto per coloro che sono predisposti all'ansia e alla preoccupazione.
La cybercondria, infatti, è un disturbo sempre più diffuso che consiste nell'ossessiva ricerca di informazioni mediche online, spesso con la convinzione di soffrire di malattie gravi, rare o mortali.
Questo comportamento compulsivo può portare a una serie di conseguenze negative, come ansia, stress, panico e persino depressione. In questo articolo vedremo le caratteristiche della cybercondria, i suoi sintomi e le sue potenziali conseguenze.
La cybercondria è un fenomeno moderno in cui le persone cercano in modo eccessivo e quasi ossessivo, informazioni sulla salute online. È simile all'ipocondria, dove le persone temono di avere o sviluppare malattie, spesso interpretando erroneamente sintomi fisici. Quando questa paura viene alimentata dalla ricerca compulsiva su Internet, si parla di cybercondria.
Secondo il Journal of Medical Internet Research, la cybercondria si verifica quando le persone cercano continuamente informazioni sulla salute online o controllano i propri sintomi. Questo comportamento è una combinazione di "cyber" (Internet) e "ipocondria" (paura della malattia). Le persone con tendenze ipocondriache sono più suscettibili alla cybercondria. Altri fattori possono includere l'eccessiva preoccupazione dei genitori riguardo alla salute o esperienze negative durante l'infanzia, come malattie familiari.
In Italia due persone su tre si rivolgono al web per cercare informazioni di salute.
Ad esempio, secondo uno studio Iqvia Italia del 2019, l'80% degli italiani cerca informazioni sulla salute, con il 31% che lo fa spesso e il 52% occasionalmente. Solo il 3% non cerca mai informazioni sulla salute.
Un altro studio condotto nel 2023 da Demoskopea per Dottori.it ha rivelato che il 49% della popolazione utilizza spesso Internet come fonte di consulenza per il benessere, mentre il 22,4% ha cercato informazioni sulla salute almeno una volta al mese nell'ultimo anno.
Inoltre, il 87,6% delle persone si informa online sulla salute, anche se solo il 62,8% di loro si fida di ciò che trova in rete.
Va bene utilizzare Internet come fonte di informazioni sulla salute, ma il web non può e non deve sostituire il medico.
La diagnosi di cybercondria non è semplice. Spesso le persone colpite parlano con il medico solo dei sintomi fisici, senza menzionare le vere preoccupazioni. Molti cercano occasionalmente informazioni sanitarie online, ma non ne sono condizionati.
Se invece noti di cercare ossessivamente informazioni o se la paura di ammalarti ti limita nella vita quotidiana, è consigliabile consultare un medico.
Una volta diagnosticata la cybercondria, la terapia comportamentale può essere utile. Inoltre, avere una buona competenza digitale può aiutare a evitare la ricerca eccessiva di informazioni non affidabili su Internet, che potrebbero aumentare ulteriormente l'ansia, in un circolo vizioso senza fine.
L'alfabetizzazione digitale è essenziale per poter valutare la affidabilità di un sito web. Ecco alcuni modi per verificare se le informazioni sono affidabili:
Consigli per gestire un attacco di cybercondria:
Dopo l'attacco, riesamina la situazione e cerca di capire cosa ha scatenato la tua paura. A volte l'ansia non è correlata alla salute e potrebbe essere legata al lavoro.
Per superare le inutili preoccupazioni per la salute, è importante adottare alcune strategie efficaci:
Soprattutto, è importante evitare di farsi trascinare dalle informazioni non verificate online e adottare un approccio razionale ed equilibrato alla gestione della propria salute.