A chi assiste un familiare disabile la legge riconosce una serie di bonus, agevolazioni e tutele: cosa spetta? In particolar modo, le agevolazioni sono riconosciute ai caregiver, ovvero a chi si prende cura di una persona che non è autosufficiente e non è in grado di prendersi cura di sé.
In particolar modo, il caregiver si prende cura del coniuge oppure di un familiare o un affine entro il secondo grado. C’è la sola eccezione dei familiari entro il terzo grado, ma solo ed esclusivamente quando i genitori oppure il coniuge della persona con handicap in situazioni di gravità abbiano compito 70 anni o sono affetti da patologie invalidanti.
Nel testo, facciamo il punto su tutti i bonus o le agevolazioni spettanti.
La legge di bilancio del 2018 ha potenziato le risorse per l’istituzione del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare. Al fondo sono state stanziate altre risorse con la Legge di Bilancio del 2022.
Successivamente, il Decreto del 30 novembre firmato dal Dipartimento per le politiche in favore delle persone con disabilità ha riparametrato le risorse a disposizione per il 2023. Si tratta di circa 25 milioni di euro, distribuiti tra Comuni e Regioni. Queste ultime hanno la possibilità di decidere sulle misure e rimandare ai Comuni l’erogazione dei contributi.
Fatta questa premessa normativa, quindi, chi voglia usufruire del bonus caregiver deve farne richiesta ai servizi sociali del Comune di residenza.
L’importo della misura può variare da Regione a Regione. Per esempio, nel Lazio spetta un contributo che va dai 400 euro ai 600 euro mensili in caso di persone con disabilità gravissima assistite da un familiare (l’importo varia in base all’Isee).
In Puglia, invece, spetta il Sostegno familiare che si concretizza in un contributo di 700 euro per 20 mensilità, in presenza di una figura di caregiver familiare. Per fare un ultimo esempio, parliamo della regione Liguria, dove l’importo del bonus va da 400 euro, per Isee pari o inferiore a 15.000 euro, a 200 euro, per Isee superiore a 15.000 euro.
Considerata anche la stessa importanza del lavoro, quindi, la figura del caregiver è ben tutelata. Non spetta solo il bonus di cui abbiamo appena parlato, ma anche altre misure, sotto forma di agevolazioni, che spiegheremo di seguito.
Il lavoro è molto importante. Proprio per questo motivo, nell’ambito di applicazione della Legge 104/92, a chi assiste un familiare disabile vengono riconosciuti anche i permessi retribuiti.
Tali permessi possono essere fruiti in due modi:
Ai suddetti, si aggiunge anche un congedo straordinario della durata di 2 anni. Il limite deve essere calcolato per tutto l’arco della vita lavorativa.
I caregiver hanno anche diritto ad agevolazioni per l’accesso alla pensione. Per esempio, è prevista la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi versati, accedendo con Quota 41, nel caso in cui abbiano maturato 12 mesi di contributi versati prima del compimento dei 19 anni d’età.
Un’altra formula alla quale possono accedere è l’Ape sociale. Si tratta dell’anticipo pensionistico che spetta a 63 anni e 5 mesi d’età e con almeno 30 anni di contribuzione.
Infine, non dimentichiamo il diritto ad Opzione donna. Per accedervi, è necessario essere in possesso di 35 anni di contributi versati e avere 61 anni d’età.