Tagli su cuneo fiscale e contributi previdenziali: i nuovi bonus sulle assunzioni introdotti dal decreto Coesione (Dl n. 60 del 7 maggio scorso, poi convertito in legge) convengono ai datori di lavoro, anche se, per il 2024, la maggior parte degli incentivi avrà validità per le immissioni dei mesi da settembre a dicembre. Quindi, per approfittarne quest'anno delle agevolazioni, occorrerà organizzare gli inserimenti di giovani, donne e candidati in condizioni di difficoltà già in previsione della ripresa del lavoro dopo le vacanze estive del 1° settembre 2024.
I bonus sono cinque e ben si integrano con il superbonus sulle assunzioni, ovvero con la possibilità di ricevere un'ulteriore maggiorazione del 20% o del 30%, utile alla deduzione del costo del lavoro. Non a caso si parla di "superbonus" che può arrivare al 130%.
Sono cinque i bonus sulle assunzioni e gli incentivi introdotti dal decreto Coesione del 7 maggio 2024 che consentono di tagliare i costi dei datori di lavoro in rapporto al cuneo fiscale e ai contributi previdenziali. L'unica misura che ammette fin da subito (a decorrere dal 1° luglio 2024) le assunzioni agevolate è quella del bonus giovani nei settori strategici.
Si tratterà di un periodo di anno e mezzo (fino al 31 dicembre 2025) nel quale le imprese dei giovani costituite proprio da questo mese fino a dicembre 2025 potranno ottenere un incentivo sulle immissioni in azienda di giovani fino a 35 anni non compiuti. Lo sgravio è pari al totale dei contributi verso l'Inps per una durata di tre anni e un importo massimo mensile di 800 euro.
L'agevolazione, tuttavia, non si integra con il bonus fiscale, ovvero con una deduzione del costo del lavoro maggiorata del 20% e 30% proprio perché si tratta di imprese neo-costituite. Le modalità operative di questo incentivo come di tutte le altre agevolazioni dovranno essere definite dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociale con un decreto di prossima emanazione.
Gli altri quattro bonus assunzioni prevedono la decorrenza dal 1° settembre 2024 fino al 31 dicembre 2025. La prima agevolazione stabilisce la possibilità di tagliare i contributi previdenziali Inps per i datori di lavoro a livello nazionale sulle assunzioni di giovani fino a 35 anni non compiuti. L'incentivo si attiva per assunzioni di candidati mai stabilizzati in passato con un contratto a tempo indeterminato.
Con il bonus, i datori hanno la possibilità di cumulare anche il superbonus sulla detrazione fiscale dei costi del lavoro. I contributi previdenziali sono azzerati per una durata di 24 mesi e un tetto massimo mensile di 500 euro. Possono accedere alla misura tutte le imprese del settore privato.
Un ulteriore incentivo sulle assunzioni di giovani fino a 35 anni di età non compiuti è il bonus giovani per le imprese della Zona economica speciale (Zes). Anche in questo caso, le assunzioni si potranno effettuare dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025 con abbattimento (100%) dei contributi previdenziali Inps per due anni e tetto di agevolazione mensile di 650 euro. L'agevolazione è cumulabile con il superbonus assunzioni.
Atteso è anche il bonus donne per assunzioni di lavoratrici di qualsiasi età, senza occupazione da sei mesi, residenti nella Zona economica speciale (Zes) o in particolari settori, come disciplinato dal decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali numero 3654 del 23 novembre 2023. Si tratta, in particolare, di settori caratterizzati dalla disparità occupazionale e di genere. Anche per questo incentivo, l'abbattimento dei contributi previdenziali è totale (100%) fino a 650 euro mensili e per la durata di due anni. Il bonus è cumulabile con le maggiorazioni di abbattimento del costo del lavoro.
Infine, l'ultima agevolazione sulle assunzioni di lavoratori giovani fino a 35 anni, anche già compiuti, disoccupati da oltre due anni, riguarda il bonus Zona economica speciale (Zes) Unica delle regioni del Sud Italia. Possono accedere alla misura solo le imprese fino a dieci dipendenti. Lo sgravio dei contributi è totale (100%) per un tetto mensile di 650 euro. La durata è di due anni e il bonus è cumulabile con le maggiorazioni del 20% o 30% sul costo del lavoro.