La residenza fiscale per i cittadini italiani residenti all'estero è regolata da norme precise che determinano il luogo di tassazione dei redditi. In base a queste norme, il domicilio fiscale è fissato nel comune italiano dove è prodotto il reddito più elevato. Vediamo in dettaglio come funziona la determinazione della residenza fiscale, le implicazioni per i contribuenti e gli obblighi di dichiarazione dei redditi per i residenti all’estero iscritti all’AIRE.
I cittadini italiani che trasferiscono la loro residenza abituale all'estero devono iscriversi all'AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero) entro 90 giorni dal trasferimento per evitare sanzioni che possono arrivare a mille euro. L'iscrizione all'AIRE comporta la cancellazione dall'anagrafe della popolazione residente del comune italiano di provenienza.
Il domicilio fiscale è il luogo dove una persona ha stabilito la sede principale dei propri affari e interessi, mentre la residenza fiscale è il luogo della dimora abituale. Questi concetti, ai fini fiscali, comprendono non solo aspetti patrimoniali ma anche morali, sociali e familiari.
L'iscrizione all'AIRE non comporta automaticamente la perdita della residenza fiscale in Italia. Il fisco italiano può richiedere prove che dimostrino l'effettiva residenza all'estero, soprattutto per chi si trasferisce in paesi a fiscalità privilegiata. In tali casi, il contribuente deve fornire prova contraria per dimostrare la reale residenza all'estero.
I residenti all'estero sono tenuti a pagare le imposte sui redditi prodotti in Italia, salvo diverse previsioni delle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni. È fondamentale verificare la data di iscrizione all'AIRE per determinare se il contribuente è stato iscritto per più di 183 giorni durante l'anno.
I contribuenti non residenti che percepiscono redditi di fonte italiana sono obbligati a dichiararli all'Amministrazione finanziaria italiana utilizzando il modello Redditi P.F. Le regole di presentazione e compilazione del modello possono variare in base alle indicazioni specifiche per i non residenti.
I soggetti non residenti devono presentare la dichiarazione dei redditi se hanno percepito redditi di fonte italiana. Per essere considerati "non residenti", devono essere iscritti all'AIRE e non risultare nell'anagrafe della popolazione residente per almeno 183 giorni. Inoltre, non devono avere né domicilio né residenza in Italia secondo l'art. 43 del Codice Civile.
Secondo l'art. 23 del TUIR, i redditi che devono essere dichiarati in Italia dai non residenti includono:
Le convenzioni contro le doppie imposizioni possono influenzare la tassazione di alcuni redditi, come stipendi e pensioni. Ad esempio:
Le convenzioni spesso prevedono la tassazione esclusiva nel paese di residenza del percettore quando:
Le pensioni pubbliche sono imponibili in Italia se erogate dallo Stato italiano o da enti locali. Le pensioni private, erogate da enti previdenziali italiani, sono generalmente imponibili nel paese di residenza del beneficiario.
I redditi derivanti da collaborazioni coordinate e continuative, ora collaborazioni a progetto, sono soggetti a tassazione secondo le disposizioni convenzionali. Se non imponibili in Italia, il sostituto d'imposta italiano può applicare direttamente l'esenzione.
I redditi derivanti da attività libero-professionali esercitate in Italia da residenti in paesi senza convenzioni contro le doppie imposizioni sono imponibili in Italia e devono essere indicati nel quadro RE del modello Redditi P.F. Anche con convenzioni, tali redditi sono imponibili se l'attività viene svolta in una sede fissa in Italia.
Il reddito d'impresa prodotto in Italia da non residenti è imponibile solo se attribuibile a una stabile organizzazione situata in Italia. Le convenzioni fiscali definiscono le caratteristiche di una stabile organizzazione, che in genere includono una sede di direzione, succursali, uffici, officine, laboratori e cantieri di costruzione.
I non residenti che devono pagare l'Irpef in Italia possono dedurre o detrarre alcune spese:
Alcuni redditi non devono essere dichiarati dai non residenti, inclusi:
Sono esonerati dall'obbligo di dichiarazione i non residenti che nel periodo d'imposta considerato hanno posseduto: