Chi è Saddam Haftar? Si tratta del capo del gruppo militare più feroce e violento della Cirenaica. Figlio del generale Khalifa, Saddam è salito recentemente agli oneri delle cronache per essere stato fermato in Italia e poi subito rilasciato. Ma c’è di più. Andiamo a vedere cosa è successo negli ultimi giorni e chi è Saddam Haftar, nel dettaglio.
Il 4 agosto 2024, Saddam Haftar, figlio del noto generale Khalifa Haftar, ha ordinato la chiusura del giacimento petrolifero di Sharara, uno dei principali giacimenti della Libia. Gestito in joint venture con la multinazionale dell'energia spagnola Repsol, questo giacimento produce 300.000 barili di petrolio al giorno. La decisione di chiudere il giacimento è stata comunicata dalla tv libica Al Ahrar come una rappresaglia per un presunto mandato di arresto spagnolo notificato a Saddam Haftar.
Secondo quanto riportato, l'ordine di arresto spagnolo è legato a un'accusa di contrabbando di armi. La polizia spagnola ha intercettato un carico di armi diretto verso Bengasi con uno scalo negli Emirati Arabi Uniti. Le bolle di transito falsificate indicavano che il carico fosse di cibo. Questo evento risale al luglio scorso, ma solo recentemente Saddam Haftar è stato notificato del mandato mentre tornava in Libia dall'Italia.
La vicenda di Saddam Haftar in Italia è complessa e coinvolge anche eventi sportivi. Il 21 luglio scorso, un jet privato con a bordo cinque persone, tra cui Saddam Haftar, è atterrato a Genova per poi ripartire verso Napoli Capodichino. La sua presenza non era stata segnalata a Genova, ma a Napoli è scattato un allarme a causa di una segnalazione di riservata vigilanza proveniente dalla Spagna. Questa procedura, prevista dal trattato di Schengen, non comporta arresti ma solo una segnalazione della presenza del soggetto nel territorio. Saddam Haftar è stato lasciato libero dopo un'ora.
L'accusa spagnola di contrabbando di armi ha portato alla decisione di chiudere il giacimento di Sharara. Un gruppo di uomini, senza dichiarare da chi fossero inviati, ha ordinato di fermare tutte le attività nel giacimento. Bashir Al-Sheikh, capo del Movimento La Rabbia del Fezzan, ha confermato che l'ordine è arrivato direttamente da Saddam Haftar. Questa non è la prima volta che un'azione simile avviene: in passato, Saddam Haftar aveva già chiuso il giacimento in risposta ad accuse simili.
Sharara è gestito da Akakus, una joint venture tra la Lybian National Oil Corporation, Repsol, TotalEnergies, OMV ed Equinor. La chiusura del giacimento ha un impatto significativo sulla produzione di petrolio della Libia, che dipende in gran parte dalle esportazioni di greggio. La precedente chiusura del giacimento, sempre per volere di Saddam Haftar, era durata una settimana.
Saddam Haftar, nato nel 1991 a Bengasi, è il comandante della Tariq Ben Zeyad Brigade e detiene vari incarichi di alto livello nell'Esercito Nazionale Libico (LNA) guidato da suo padre, Khalifa Haftar. Nonostante la mancanza di qualifiche militari formali, Saddam è visto come il successore probabile del padre. Durante il regime di Muammar Gheddafi, Khalifa Haftar viveva in esilio negli Stati Uniti, mentre Saddam e i suoi fratelli sono stati cresciuti a Bengasi dalla madre. Non sono note informazioni su eventuale moglie e figli.
Saddam Haftar è noto per le sue attività diplomatiche e militari. È coinvolto in un traffico di armi transnazionale, collaborando con mercenari ciadiani e milizie del Darfur. Un rapporto delle Nazioni Unite sul Sudan, pubblicato nel gennaio 2021, evidenzia come Saddam abbia usato armi fornite dagli Emirati Arabi Uniti per armare combattenti del Darfur, portandoli poi in Libia a combattere al suo fianco.
Le azioni di Saddam Haftar hanno attirato l'attenzione delle autorità internazionali, inclusi i governi europei e le organizzazioni non governative. Il governo italiano, ad esempio, ha cercato di negoziare con Khalifa Haftar per frenare le partenze di migranti dalla Cirenaica verso l'Europa. Tuttavia, è stato Saddam a dover intervenire direttamente per far rispettare gli accordi.
Saddam è inoltre noto per le sue relazioni con esponenti del regime siriano di Bashar al-Assad. Queste connessioni hanno permesso a Saddam di accogliere in Libia mercenari siriani e di gestire vari traffici illeciti. Tra questi, spicca il commercio di droga sintetica Captagon, prodotta quasi interamente in Siria e smerciata in Cirenaica, oltre al traffico di migranti.
Inoltre, secondo un rapporto delle Nazioni Unite, la compagnia aerea siriana Cham Wings ha attivato un ponte aereo tra Damasco e Bengasi per trasportare migranti, principalmente dal Bangladesh, che successivamente tentano di raggiungere l'Europa con l'aiuto dei clan alleati di Haftar.
Nonostante le sue attività illecite, Saddam Haftar ha ottenuto anche finanziamenti più trasparenti attraverso accordi politici. Ha intrattenuto rapporti sottotraccia con esponenti del governo di Tripoli, come Ibrahim Dabaiba, garantendo all'Esercito Nazionale Libico (LNA) una stabilità economica. Questi accordi includono collaborazioni con la National Oil Corporation (NOC) e le sue sussidiarie, come l'Agoco, gestita da Saddam stesso, che si è assicurata il controllo delle risorse petrolifere nell'est della Libia. Un esempio significativo è l'accordo da 8 miliardi di dollari firmato con Eni per l'estrazione di gas al largo delle coste libiche.
Un'altra fonte di guadagno per Saddam Haftar è l'Autorità Militare di Investimento, un organo economico modellato sull'esempio egiziano. Questo ente permette ai militari dell'LNA di spartirsi i ricavi degli investimenti industriali, edili ed energetici, senza alcuna tassazione. Saddam è considerato il controllore occulto dell'Autorità, che è gestita dalla cerchia ristretta della famiglia Haftar.
La famiglia Haftar è accusata di gravi atti di corruzione finanziaria e amministrativa. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite del 2023, gli Haftar hanno preso il controllo della vita sociale ed economica nell'est della Libia dopo il fallimento della conquista di Tripoli nel 2019. Nonostante queste accuse, Khalifa Haftar ha continuato a consolidare il potere nominando i suoi figli a posizioni chiave nell'Esercito Nazionale Libico (LNA).
Saddam Haftar è al comando della Tariq Ben Zeyad Brigade, una delle più potenti milizie libiche. Questa brigata è stata accusata di gravi violazioni dei diritti umani, inclusi omicidi, torture e sparizioni forzate. La brigata è stata coinvolta in vari crimini di guerra, secondo un rapporto di Amnesty International del 2022. La Tariq Ben Zeyad Brigade ha giocato un ruolo chiave nella riconquista di Bengasi nel 2017 e nella repressione delle milizie tribali.
Una delle principali "passioni" di Saddam Haftar è il controllo delle istituzioni bancarie. Nel 2017, dopo la riconquista di Bengasi, la 106esima Brigata, comandata da Saddam, ha assaltato la sede della Banca Centrale Libica, rubando ingenti somme di denaro e monete d'argento. Questo assalto ha contribuito alla crisi di liquidità della banca, e i fondi sono stati utilizzati per finanziare attività illecite.
La rivalità tra Saddam Haftar e Saif al-Islam Gheddafi, figlio dell'ex dittatore Muammar Gheddafi, è ben documentata. Entrambi hanno cercato il sostegno di Israele attraverso incontri segreti con il Mossad, promettendo riconoscimento diplomatico in cambio di assistenza militare e finanziaria. Questa competizione per il potere politico in Libia continua a influenzare le dinamiche interne del paese.
Nonostante il supporto ricevuto dagli Emirati Arabi Uniti e dai mercenari russi della Wagner, Saddam Haftar non gode di ampie simpatie internazionali. In particolare, i suoi rapporti con l'Egitto sono tesi a causa delle sue trattative con Tripoli e del suo sostegno alla milizia di Hemedti in Sudan, in contrapposizione al supporto egiziano a Burhan. Anche gli Stati Uniti nutrono sfiducia nei suoi confronti, tanto che il direttore della CIA, William Burns, si è rifiutato di incontrarlo durante una visita a Bengasi.
Gli interlocutori europei vedono in Saddam Haftar una figura di continuità nel comando militare della Cirenaica. Tuttavia, vi è preoccupazione per la stabilità della regione dopo la possibile morte del padre, Khalifa Haftar, che potrebbe scatenare una lotta di potere tra le varie fazioni e tribù. Sebbene alcuni considerino Saddam e suo fratello Khalid come i successori naturali, molti analisti ritengono che il vero potere non passerà facilmente ai figli del generale.