Il 2024 si avvia alla conclusione, lasciando un panorama edilizio complesso. L'unica opportunità residua è la richiesta del contributo a fondo perduto per interventi di ristrutturazione con Superbonus al 70%, limitata alle spese sostenute entro il 31 ottobre 2024. Nel 2025, si apre un nuovo capitolo, all'insegna del raggiungimento degli obiettivi della Direttiva Casa Green. Un cambio di rotta decisivo per il settore edilizio, che vedrà l'introduzione dei certificati bianchi, come previsto dal Piano Strutturale di Bilancio (PSB), e pesanti tagli al bonus ristrutturazione. Vediamo insieme come cambieranno i bonus edilizi nel 2025.
Il governo italiano ha previsto la riforma dei bonus edilizi nel Piano Strutturale di Bilancio (PSB). Si tratta dell'introduzione di nuove misure e una rimodulazione al ribasso delle detrazioni fiscali rispetto a quelle attualmente operative.
L'esigenza di un riordino dei bonus edilizi e la previsione di un anno non poco facile per le risorse limitate della Manovra 2025 spingono il governo italiano a mettere "di nuovo" mano, con tagli pesanti al bonus ristrutturazione.
Nel margine operativo del Superbonus già è in vigore un taglio dell'aliquota dal 70 al 65% per il prossimo anno. Ma le cattive notizie non sono finite: dal 2025 resteranno solo le detrazioni IRPEF tradizionali, ovvero quelle strettamente correlate al recupero edilizio e quelle pronte a garantire un alto indice di efficientamento energetico.
C'è infatti da sottolineare una rimodulazione delle detrazioni IRPEF già in atto da diversi anni, che, nel caso del bonus ristrutturazione, si attesterà al 36% su un importo soglia di spesa fino a 48mila euro, contro l'attuale 50% su un margine di spesa fino a 96mila euro.
E sarebbe ora anche di apportare un aggiornamento significativo per le famiglie che rientrano nella situazione di "povertà energetica", per le quali dovrebbero essere adottati meccanismi di premialità tali da garantire l'accesso a particolari agevolazioni per la riqualificazione energetica della casa.
In attesa di capire quali interventi saranno messi a regime nel 2025, analizziamo brevemente quali misure restano nel piatto delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie.
Fino al 31 dicembre 2024, è possibile ottenere una detrazione IRPEF pari al 50% delle spese sostenute per la ristrutturazione di un immobile (casa o appartamento), fino a un tetto di spesa massimo di 96.000 euro.
Non è tutto: per gli interventi edilizi realizzati anche in altre parti correlate alla casa, come ad esempio il garage o il giardino, è possibile sommare le spese, ma non è previsto un importo soglia separato solo per quest’ultimi lavori.
Si può richiedere uno sconto del 50% della spesa sui lavori eseguiti per case o appartamenti utilizzati con una doppia finalità, ovvero immobili residenziali adibiti a uso promiscuo, come ad esempio sia per l’ufficio che per il negozio.
Infine, i contribuenti che hanno esaurito il tetto di spesa di 96.000 euro, non possono ricevere altre agevolazioni fiscali. Per conoscere l’importo residuo, è necessario sommare la spesa effettuata nel corso degli anni.
A tal riguardo, è importante sottolineare che ogni anno è possibile portare in detrazione solo una quota della spesa sostenuta pari all’importo delle tasse da versare nel medesimo anno fiscale.
A titolo di esempio, se il contribuente deve versare a titolo di tasse o imposte un importo pari a 1.000 euro e dispone di una detrazione pari a 1.200 euro, la differenza di 200 euro non è recuperabile nell’anno successivo.
A partire dal 2025, il bonus ristrutturazioni sarà soggetto a importanti modifiche in termini di percentuali di detrazione, limiti di spesa e importi massimi detraibili. Si tratta di variazioni previste dal D.L. 39/2024, approvato con un maxi - emendamento nel maggio 2024.
Di seguito, i punti principali del bonus Ristrutturazione fino al 2033:
Periodo | Percentuale di detrazione | Limite massimo di spesa | Detrazione massima |
Fino al 31 dicembre 2024 | 50% | 96.000 euro | 48.000 euro |
Dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2027 | 36% | 48.000 euro | 17.280 euro |
Dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2033 | 30% | 48.000 euro | 14.400 euro |