L’annuncio è arrivato un po’ a sorpresa e ha dato una vera e propria doccia fredda a chi ha eseguito lavori agevolati con il superbonus: potrebbe arrivare un aumento della rendita catastale. Se aumentano le rendite catastali, aumentano anche le tasse.
Il tabù che i partiti di centro destra hanno sempre avuto nei confronti della tassazione sulle case sembra essersi rotto. L’aggiornamento si applicherà agli immobili oggetto dei bonus edilizi e anche ai cosiddetti immobili fantasma.
Come se non bastasse, per il 2025 è prevista anche la riduzione dei bonus sulle ristrutturazioni.
Cosa cambia per le famiglie? Come impatteranno i costi?
Chi ha ristrutturato casa usufruendo delle agevolazioni del superbonus deve prepararsi a pagare più tasse. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha anticipato la volontà del Governo di voler aumentare la rendita catastale degli immobili oggetto di interventi nell’ambito del superbonus.
Più precisamente, è previsto l’aggiornamento degli archivi catastali e, in base alla Legge n. 213/2023, chi ha usufruito del superbonus 110% dovrà obbligatoriamente aggiornare i dati catastali. Oggetto delle nuove disposizioni sono anche gli immobili fantasma, ovvero quelli non censiti, ai cui proprietari saranno inviate lettere di compliance dall’Agenzia delle entrate.
La revisione della rendita catastale è obbligatoria, così come è stata prevista dalla Legge di Bilancio dello scorso anno nel caso in cui gli immobili, dopo l’esecuzione dei lavori agevolati, abbiano aumentato il valore di almeno il 15%.
Secondo la norma, che sottolineiamo ancora una volta è già in vigore, molti lavori agevolati nell’ambito del superbonus non comportano l’obbligo di effettuare la variazione della rendita catastale.
L’obbligo, però, vige solo nel momento in cui venga:
In alternativa, in assenza delle modifiche enunciate, come già detto, il valore dell’immobile sia aumentato di almeno il 15%. Sono questi i casi in cui c’è l’obbligo di aggiornare la rendita catastale.
Bisogna attendere, in ogni caso, cosa prevederà la prossima manovra finanziaria, per sapere cosa sarà aggiunto rispetto agli obblighi già in vigore e se l’aggiornamento delle rendite sarà esteso a tutti coloro che hanno eseguito lavori agevolati, pur non rientrando nelle suddette categorie.
Le recenti dichiarazioni del Ministro dell’Economia hanno messo in allarme chi ha usufruito dei bonus edilizi, soprattutto i cittadini che hanno eseguito lavori di ristrutturazione agevolati con il superbonus.
Bisogna capire quando scatta l’obbligo di aggiornamento e, in particolar modo, per quali immobili.
L’obbligo giunge, come abbiamo indicato in precedenza, per i lavori che hanno comportato una variazione importante, tale da aver cambiato la pianta stessa dell’immobile. Possiamo pensare, per esempio, all’ampliamento degli immobili già esistenti oppure alle variazioni superficiali o di destinazione d’uso.
Chi ha sostituito infissi, in linea di massima, non ha eseguito lavori da comportare variazioni catastali e, quindi, dovrebbe essere esonerato da tutte le comunicazioni.
Se ci soffermiamo sui lavori eseguiti con il superbonus, questi, non comportano variazioni catastali, ma la Legge di Bilancio del 2024 ha comunque imposto l’obbligo alla comunicazione tutti i beneficiari del bonus.
Attualmente, resta difficile da capire quando gli interventi portino a una effettiva variazione del 15% della rendita catastale. Infatti, non tutti gli immobili che hanno beneficiato del superbonus vedranno un aumento della rendita. Ma, ancora, è tutto da vedere.
Con tutta probabilità, nei prossimi mesi, il Fisco invierà diverse lettere di compliance ai contribuenti che non si sono messi in regola, in base all’obbligo già previsto dalla scorsa manovra, invitandoli ad adeguarsi il prima possibile.
Per il resto, dobbiamo solo attendere ulteriori passi in avanti, per capire bene se la norma già esistente verrà estesa oppure resterà così com’è. Si dovrà attendere anche per capire davvero cosa succede quando aumenta la rendita catastale.