La manovra 2025 sembra avere molto a cuore le famiglie, prevedendo diverse misure per incentivare la natalità e per sostenere i neo genitori: dall’introduzione del bonus per i nuovi nati fino al congedo parentale.
In modo particolare, il congedo parentale all’80% sarà esteso anche per il terzo mese. Ritenuto, forse per troppo tempo, uno strumento poco attrattivo e anche poco apprezzato dai lavoratori, le ultime modifiche che si sono succedute nel tempo, hanno reso la misura più accattivante.
Infatti, se prima la misura riconoscesse una retribuzione molto bassa, del solo 30% dello stipendio, l’estensione anche al terzo mese dell’indennità all’80% rappresenta la volontà del Governo di fare di più per sostenere i neo genitori.
La maggiorazione va nella direzione di fornire un supporto ancora più adeguato ai neo genitori, garantendo un’indennità maggiore anche per un altro mese. Ancora non si hanno troppe informazioni sull’applicabilità e sui requisiti, ma nel testo faremo un’analisi accurata delle ultime novità.
Il Governo, già da qualche anno, sta attuando una vera e propria rivoluzione in tema di congedi parentali, nell’ottica di fornire un supporto economico concreto alle famiglie con figli e, in particolare, ai neo genitori.
È stato allora annunciato, nel mare delle misure per i genitori e le famiglie, anche la volontà di aggiungere un terzo mese al congedo parentale retribuito all’80%.
Quindi, a partire dall’anno prossimo i mesi pagati all’80% saliranno a tre. Ancora, però, non è ben noto quali saranno i requisiti per poter beneficiare di questa maggiorazione e, soprattutto, chi saranno i genitori fortunati.
A oggi, le maggiorazioni sono:
Le maggiorazioni di cui sopra si applicano sempre fino ai primi sei anni di vita dal figlio. Non si conoscono bene i dettagli, ma lo stesso schema dovrebbe essere adottato anche per il terzo mese di congedo parentale retribuito all’80%.
Ciò vuol dire che la possibilità dovrebbe essere riservata solo ai genitori nel caso in cui il ritorno al lavoro dal congedo sia avvenuto successivamente al 1° gennaio 2025.
La maggiorazione per il terzo mese all’80%, tutto sommato, non va a modificare molto il congedo parentale. Gli stessi giorni fruibili e indennizzabili non subiranno cambiamenti. La durata viene lasciata invariata e le novità vanno a operare solo sull’entità dell’indennità.
Quindi, il congedo continua a spettare per:
Non spetta l’indennizzo per l’intero periodo, ma solo per i primi nove mesi. I nove mesi, di norma, vengono pagati il 30% della retribuzione, con la sola eccezione dei casi in cui il ritorno al lavoro dalla maternità sia avvenuto successivamente al 2023, 2024 o 2025. In questi casi, spettano da uno a tre mesi di congedo parentale maggiorato all’80%.
La maggiorazione si applica ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e del privato. A quanto detto, è prevista un’eccezione per le Forze Armate e per le Forze di Polizia. Per loro, il congedo parentale maggiorato si applica per la parte che eccede la licenza straordinaria retribuita al 100%.
In linea generale, se nove mesi di congedo parentale vengono retribuiti al 30%, dal 2025, un mese in più sarà maggiorato all’80%.