Il vento soffia forte sui percettori della pensione di invalidità. Il sostegno economico fondamentale per le famiglie rischia di essere sospeso per motivi legati alla comunicazione dei redditi o ad altre problematiche burocratiche.
Vediamo insieme chi corre il rischio di sospensione della pensione di invalidità, e come fare per evitare brutte sorprese dall’INPS.
In modo molto meticoloso, l’INPS richiede per le prestazioni assistenziali come la pensione di invalidità e inabilità, l’assegno ordinario, la pensione ai ciechi e sordi un resoconto annuale dei redditi.
E si tratta, ancora una volta, di soldi, il che non guasterebbe se fossero erogati in più sui trattamenti assistenziali.
Tuttavia, per non rischiare la sospensione del trattamento, è necessario presentare la dichiarazione reddituale annuale.
Infatti, in base alla soglia reddituale, l’importo della pensione di invalidità potrebbe ridursi o azzerarsi, passando dalla sospensione al recupero delle somme indebitamente percepite da parte dell’INPS.
Come detto, si tratta di un problema che accomuna gran parte dei percettori di trattamenti assistenziali strettamente correlati alla mancata comunicazione dei redditi percepiti all’INPS.
In questi casi, l’azione dell’INPS è chiara e cristallina: se non riceve l’adeguata comunicazione reddituale o se questa non è conforme, scatta la sospensione del trattamento per gli accertamenti del caso.
L’interesse del pensionato è quello di limitare le questioni burocratiche con l’Istituto che, spesso, hanno una data di partenza e una fine oltre ogni previsione. Ecco come evitare questa situazione.
Abbiamo stilato tre punti che portano alla sospensione della pensione di invalidità. Il primo riguarda la mancata dichiarazione dei redditi.
La prima considerazione da fare riguarda la mancata comunicazione dei redditi: l’inosservanza di questo adempimento mette l’INPS nella posizione di interrompere l’erogazione del trattamento assistenziale.
Pertanto, i titolari di trattamenti assistenziali devono presentare la dichiarazione dei redditi indicando in modo chiaro l’importo del reddito e la provenienza.
L’omissione di questa dichiarazione porta l’Istituto a inviare un preavviso di sospensione, nel quale viene concesso un termine di 60 giorni per mettersi in regola.
In caso di somme percepite indebitamente, l’Istituto procede al recupero dopo 120 giorni dalla sospensione.
Uno dei paradigmi del sistema previdenziale prevede l’applicazione di regole rigorose per la concessione e il mantenimento dei benefici, incluse le condizioni che possono portare alla sospensione della pensione di invalidità in caso di modifiche nello stato di salute o di mancato rispetto di determinati requisiti amministrativi.
Pertanto, si consiglia di:
Di seguito, i passaggi principali da seguire per dichiarare i redditi online tramite i servizi INPS:
Esistono dei limiti reddituali entro cui rientrare per ottenere l’importo pieno della pensione di invalidità.
Se il reddito annuo presentato all’INPS risulta superiore a determinate soglie, si rischia la riduzione dell’importo fino alla sospensione del beneficiario per sforamento del limite fissato dalla legge.
In particolare, i limiti di reddito per alcune prestazioni di invalidità sono i seguenti:
Prestazione | Limite Reddito 2024 | Limite Reddito 2023 |
Invalidi totali, ciechi civili e sordomuti | € 19.461,12 | € 17.920,00 |
Invalidi parziali e minori | € 5.725.46 | € 5.391,88 |
Attenzione: le soglie reddituali sono indicative, in quanto variano ogni anno, quindi è importante verificare quelle specifiche per l’anno di riferimento richiesto.
Per maggiori dettagli, si rimanda alla Circolare INPS numero 1 del 02 gennaio 2024.
Ecco i tre punti principali da considerare: