Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha querelato lo scrittore Nicola Lagioia per le critiche a un suo post social in cui erano presenti alcuni errori grammaticali.
Dopo il caso di Christian Raimo, il docente e scrittore sospeso per tre mesi dall’insegnamento a causa di alcune dichiarazioni contro il ministro della Lega, la notizia dell’azione legale nei confronti dell’ex Direttore del Festival del Libro di Torino ha innescato una nuova polemica sulla tutela della libertà di critica e di espressione in Italia con il Governo Meloni.
L’opposizione ha sollevato il problema e ha definito intimidatoria l’iniziativa di Valditara che ha querelato anche un giornalista della Notizia per un articolo in cui criticava la posizione del Ministero dell’Istruzione sulla questione della chiusura delle scuole per il Ramadan.
Il ministro dell’Istruzione Valditara ha querelato in sede civile con una richiesta di risarcimento danni di 20mila euro, lo scrittore pugliese Nicola Lagioia per aver affermato, nel corso di una trasmissione televisiva, che molti studenti stranieri padroneggiano l’italiano ‘meglio del Ministro Valditara’ e che in caso di test di lingua italiano ‘molto probabilmente lo fallirebbe’.
Il contesto è quello della polemica scoppiata la scorsa primavera sulla proposta del Ministro di prevedere un numero ridotto di bambini stranieri nelle classi e di valutare la necessità di creare per loro delle classi ‘potenziate’ per l’italiano e la matematica. Classi che furono immediatamente ribattezzate ‘classi ghetto’ dall’opposizione di centrosinistra.
Il ministro decise di intervenire nella polemica con un post a difesa della sua proposta, ma inciampò in un errore relativo all'uso del congiuntivo. Il post suscitò diverse critiche, tanto che lo stesso ministro poi dovette spiegare – sempre via social – che l’errore era stato dovuto al fatto che il post era stato dettato al telefono.
Se si è d'accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani, se studieranno in modo potenziato l'italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si…
— Giuseppe Valditara (@G_Valditara) March 28, 2024
L’ex direttore del Festival del Libro di Torino è stato querelato dal Ministro perché, nel commentare la proposta di classi differenziate di italiano per i bambini stranieri che frequentano le scuole italiane, aveva fatto riferimento al post di Valditara, ironizzando sulla sua padronanza della lingua italiana.
Ha commentato lo scrittore sul suo profilo X dopo aver appreso della querela, postando anche il video delle dichiarazioni incriminate.
Questo è il video a causa del quale il ministro Valditara vuole trascinarmi in tribunale, chiedendo 20.000 euro di danno. Giudicate voi se volete vivere in un paese in cui non si può criticare un potente in questo modo. pic.twitter.com/HAAIPdCbof
— Nicola Lagioia (@NicolaLagioia) December 17, 2024
L’opposizione è immediatamente scesa in campo accanto allo scrittore italiano accusando il Governo Meloni di usare le querele per intimidire gli oppositori. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha chiesto al ministro Valditara e alla presidente Meloni se esista ancora in questo Paese la libertà di manifestare il proprio pensiero.
Una domanda a cui l’interpellato ministro ha risposto con un post sintetico sul suo profilo social:
Chi ricorre all'insulto personale nella polemica politica ha idee molto deboli.
— Giuseppe Valditara (@G_Valditara) December 17, 2024
Ha dichiarato la senatrice M5s Barbara Floridia, presidente della commissione di Vigilanza Rai, mentre Nicola Fratoianni, leader di Avs ha osservato che "Valditara ne ha fatta un'altra delle sue, dimostrando una volta di più la sua totale e assoluta allergia al confronto democratico e l'intolleranza più cieca alle critiche legittime".
Il caso di Nicola Lagioia non rappresenta un caso isolato e il tema della libertà di critica è un tema che negli ultimi anni è stato più volte sollevato dal centrosinistra.
Ha evidenziato, ad esempio, la segretaria Pd.
Il caso di Christian Raimo è stato un altro caso che ha fatto molto discutere nelle scorse settimane. L’insegnante e scrittore romano sospeso per tre mesi dall’insegnamento con la decurtazione del 50% dello stipendio a seguito di alcune frasi rivolte al ministro Valditara durante un evento politico di Avs, dove lo definì un bersaglio da colpire e lo paragonò alla Morte Nera di Star Wars.
A ottobre si è conclusa, invece, con il ritiro della querela da parte della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, invece la vicenda che vedeva implicato lo storico, filologo e professore emerito dell'università di Bari, Luciano Canfora, querelato per aver definito la premier (nell’aprile 2022, all'epoca parlamentare) "neonazista nell'anima" e una "poveretta.
Nicola Lagioia, classe 1973, è uno scrittore e conduttore radiofonico italiano. Dal 2017 al 2023 è stato direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino. Nel 2015 ha vinto il prestigioso Premio Strega con il romanzo La Ferocia.
Con il romanzo Riportando tutto a casa ha vinto il SuperPremio Vittorini, il Premio Volponi e il Premio Viareggio per la narrativa.
Dal 2012 è sposato con la scrittrice Chiara Tagliaferri.
Il caso Valditara-Lagioia in cinque punti: