18 Jan, 2025 - 16:58

La Bibbia a scuola, i baci vietati, i piccioni da sterminare: sono leggi assurde?

La Bibbia a scuola, i baci vietati, i piccioni da sterminare: sono leggi assurde?

Ci risiamo: non è la prima volta che si propone di far studiare la Bibbia a scuola. Nel 2010, ci provò un altro ministro di centrodestra, Mariastella Gelmini, spiegando che "la lettura della Bibbia a scuola è un'iniziativa a cui sono favorevole come ministro, come credente e come cittadina italiana". 

Anche questa volta, però, la proposta ha suscitato tantissime polemiche. Molti l'hanno già inserita nella lista delle leggi assurde. Ma è giusto farlo? 

Dipende dai punti di vista, naturalmente. Per questo sarebbe opportuno, più che dare giudizi tranchant, aprire una discussione più approfondita. Così come non tutto ciò che luccica è oro, non tutto ciò che si propone per legge è assurdo.

La Bibbia a scuola e le altre leggi che ci sembrano assurde

Iniziamo con l'attualità quindi, perché fa molto discutere la proposta del ministero dell'Istruzione di introdurre lo studio della Bibbia nella scuola primaria. Insieme al ritorno del latino alle medie (anche se non sarà obbligatorio) e alle poesie da imparare a memoria, costituisce una delle novità più importanti delle nuove Indicazioni Nazionali per i programmi della scuola del primo ciclo.

Il ministro Giuseppe Valditara ha spiegato il suo approccio così:

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Prendiamo il meglio della nostra tradizione per una scuola capace di costruire il futuro

Ma i detrattori già lo stanno rimproverando di essere nostalgico della scuola che dava le bacchettate sulle mani ai discoli (così ha detto Elly Schlein) e di voler essere artefice di una scuola troppo concentrata sulla nostra cultura. Insomma, perché la Bibbia e non un altro testo sacro?

La risposta, evidentemente, non è perché il fine deve essere aumentare le vocazioni per la chiesa cattolica. Ma perché la lettura della Bibbia può rendere un ragazzo più consapevole del contesto in cui cresce. Del resto, non è forse vero che dobbiamo buona parte dei nostri tesori artistici alla Chiesa? E quanti sono i capolavori che fanno riferimento alle Sacre Scritture ma che per la maggior parte di noi sono diventati imperscrutabili? 

Facciamo una prova? Prendiamo ad esempio un'opera esposta alla Galleria Borghese di Roma. Tutti capiscono immediatamente l'episodio biblico cui fa riferimento questo capolavoro di Caravaggio?

Insomma: la scuola deve insegnare prima di tutto a leggere, scrivere e far di conto, sin dalla legge Casati del 1859. Ma, in generale, a vivere quanto più felici apprezzando la bellezza che ci circonda. Non può, quindi, non insegnare il senso di un Caravaggio. E per farlo, può risultare strano, ma deve far ricorso alla Bibbia.

Il latino e le poesie (a memoria)

Oggi sembra assurdo anche reintrodurre nei programmi scolastici il latino e le poesie a memoria. Ma il latino tutt'è tranne che una lingua morta: quante iscrizioni ci capita di leggere sui monumenti che non risultano chiare a tutti? Altro esempio romano: cosa indica l'iscrizione sull'architrave del Pantheon? (per la soluzione, evitate di fare ricorso subito a Funweek)

E poi, diciamocela tutta: se conoscessimo il latino, quante gaffe ci risparmieremmo? Insomma: non tutti abbiamo la preparazione di Claudio Lotito, qui intervistato da Pierluigi Pardo nelle vesti addirittura di prof della lingua degli antichi romani

E comunque: chi sa il latino padroneggia l'italiano. E possiede un'ottima base anche per imparare tutte le altre lingue neolatine. Mica è poco?

Per quanto riguarda, invece, l'opportunità di imparare le poesie a memoria, viene in mente Italo Calvino: il 27 maggio 1981, ospite di una trasmissione Rai, gli chiesero tre chiavi per arrivare al Duemila. E lui, dopo averci pensato un po', rispose che la prima chiave doveva essere proprio imparare le poesie a memoria

Il divieto di baciarsi in pubblico

Pertanto: non sempre le norme che ci appaiono assurde sono davvero tali. Certo, però: alcune sono davvero difficili da capire. A Cava de' Tirreni, in provincia di Salerno, un mese fa, si è discusso in consiglio comunale sulla possibilità di emanare il divieto di darsi dei baci per strada. La proposta era stata di Alfonso Senatore, coordinatore di Meridione Nazionale:

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Non mi piace vedere persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, che si scambiano effusioni troppo spinte per strada e soprattutto nel nostro centro storico nei fine settimana. Chiedo al sindaco di vietarle pena una multa di 500 euro

Il sindaco Vincenzo Servalli, bontà sua, ha respinto la proposta dicendo che anche a Cava ci sono "uomini d'amore".

Il divieto di indossare le minigonne

Comunque, sono proprio i Comuni gli enti che propongono e spesso approvano le norme più assurde. Poco distante da Cava, a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, un sindaco del Pdl, Luigi Bobbio, nel 2010, introdusse multe salatissime (fino a 500 euro) per le ragazze che indossavano le minigonne. Nel 2021, lo stesso divieto fu introdotto dal sindaco leghista di Terni, Leonardo Latini.

La facoltà di cambiare il luogo di nascita

E comunque: tornando in parlamento, il 13 maggio 2013, a firma dei deputati Gianni Melilla (Sinistra Italiana), Donatella Duranti (Articolo Uno) e Sergio Boccadutri (Sel) si avanzò la proposta di legge per "consentire ai genitori la scelta del luogo di nascita dei propri figli, al posto dell'identificazione di questo nel Comune dove è avvenuto il parto". 

Proposta astrusa? 

Il fine dell'istituzione del luogo elettivo di nascita era, spiegarono i tre rappresentanti della sinistra, "far vantare nuovi nati anche a quei Comuni senza ospedali o cliniche dotate di sale parto: ci sembrerebbe un segnale positivo di riconoscimento verso le radici, la cultura e le tradizioni di tutti i Comuni". 

Il Governo di Enrico Letta, però, non ne volle sapere.

L'istituzione della Giornata della sicurezza condominiale

In Italia non c'è traccia della Giornata dedicata alla sicurezza condominiale. Ma era stata proposta il 30 ottobre 2009 dai deputati Galati e Carlucci con la motivazione che "questa celebrazione deve essere intesa come momento di riflessione comune sulle difficoltà e sui problemi vissuti dalle famiglie italiane".

Tuttavia, una rivincita se la sono presa per tutti gli amministratori di condominio. Dal 2023, hanno la loro Giornata internazionale: è il 3 giugno. Ed è stata concessa loro addirittura dall'Onu con questa motivazione:

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La Giornata vuole ufficialmente celebrare la figura dell'amministratore di condominio che, da semplice gestore di beni e di patrimoni, diventa, nel suo piccolo, un generatore di situazioni di pace, stabilità e sicurezza all'interno del condominio, quindi del quartiere, quindi della città. E quindi dell'intera società

Insomma: non bisogna sottovalutare il lavoro di nessuno. 

I piccioni e la Cassazione

Non è uno scherzo: i piccioni, troppi piccioni sono un danno e ci costano tantissimo. A febbraio del 2024, il consiglio metropolitano di Torino ha stimato un danno di 5 milioni solamente per i settori dell'agricoltura e dell'allevamento. Bisogna tenerli sotto controllo anche perché, oltre a costituire un pericolo per la salute umana, in città, con i loro escrementi, rovinano monumenti ed edifici.

A Torino, così, il "Piano di controllo del colombo" è stato approvato con questa motivazione:

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Sapevamo che il piccione può essere oggetto di contenimento grazie a una sentenza della Cassazione del 2004 che sancisce che le popolazioni di piccione che vivono allo stato libero rientrano ormai tra quelle selvatiche. Secondo la legge, il controllo della fauna selvatica deve essere attuato se esistono pericoli, in primis per la salute umana ma anche per tutelare le produzioni zoo-agroforestali. Finora, erano stati predisposti solo interventi su scala comunale o, peggio, esistevano solo regolamenti comunali sul divieto di foraggiamento. Per depopolare i piccioni serviva uno strumento operativo sovracomunale e di area vasta predisposto dalla Città metropolitana

E poi dicono che le ex province non servono a nulla (chi firma quest'articolo ha la fobia dei pennuti). 

 

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Giovanni Santaniello
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