Liliana Segre, a 94 anni, si ritrova di nuovo sotto attacco degli haters della rete. Questa volta, la senatrice a vita, già sotto scorta, è finita nel mirino per il documentario sulla sua vita prodotto dalla Lucky Red in programmazione in 260 sale italiane ancora oggi e il 27 gennaio, la data che segna la Giornata della memoria.
Lunedì prossimo, in occasione dell'ottantesimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz e della scoperta del dramma dell'Olocausto, il documentario intitolato "Liliana" (regia Ruggero Gabbai) avrebbe potuto essere un'ottima occasione per riflettere sulla Shoah, il dramma del razzismo e dei regimi totalitari.
Magari lo potrà ancora essere. Purtroppo, però, sarà anche un momento di polemiche assurde.
A denunciare l'ennesimo attacco degli odiatori della rete a Liliana Segre è stato Ruggero Gabbai, il regista del documentario intitolato "Liliana".
Anche il figlio della senatrice, Luciano Belli Paci, ha denunciato quanto sta avvenendo, annunciando che la famiglia darà mandato agli avvocati di querelare gli autori dei commenti basati sulle fake news.
Intanto, a Trento, il Cineworld è stato costretto addirittura a filtrare i commenti al suo post su Facebook che annunciava la proiezione del documentario
E ieri, all'Anteo Palazzo del Cinema di Milano, in occasione della presentazione del docu-film, la sala era piena. Ma l'eco delle polemiche social scatenate dai commenti degli odiatori è arrivata lo stesso. Tant'è che su Facebook il regista di "Liliana" ha commentato così
E comunque: questi che si stanno registrando per la proiezione del documentario sulla sua vita non sono certo i primi attacchi che riceve Liliana Segre.
Già a maggio dello scorso anno la senatrice a vita denunciò di ricevere delle "minacce pazzesche".
A settembre 2024, in occasione delle manifestazioni dei pro Palestina, apparvero dei cartelli che la indicavano come "agente sionista"
Un'accusa scaturita da una precisazione che Segre volle dare sul Corriere della Sera: pur schierandosi contro il governo Netanyahu, la senatrice sosteneva che l'azione militare di Israele nella Striscia di Gaza a seguito del pogrom del 7 ottobre 2023 (1.196 vittime, 250 ostaggi), non poteva considerarsi tecnicamente un genocidio: i palestinesi non morivano in quanto palestinesi, ma perché vittime civili di una guerra contro Hamas, un'organizzazione terroristica che aveva iniziato le ostilità proproio con l'operazione pianificata da Sinwar a ottobre 2023.
A novembre 2024, un altro episodio che dà la misura del clima che si vive ottant'anni dopo Auschwitz: il Comune di Pinerolo, in Piemonte, con il sindaco del Movimento Cinque Stelle Luca Salvai, ha negato la cittadinanza onoraria alla senatrice:
dichiarò il primo cittadino.
A capo di tutto questo, a dicembre 2024, a Milano, lo street artist Alexandro Palombo pensò bene di ritrarre Liliana Segre in un murales con la divisa a righe dei campi di concentramento e il giubbotto antiproiettile per denunciare il fatto che era ancora una volta costretta alla difensiva
Ora, in ogni caso, l'attesa è tutta rivolta a lunedì, quando ricorrerà l'ottantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz e della scoperta dell'orrore dell'Olocausto.
Liliana Segre è stata nominata senatrice a vita dal presidente Mattarella a gennaio del 2018 in quanto sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz - dove fu deportata ancora bambina - e per "aver dedicato gli ultimi trent'anni della sua vita a rendere testimonianza tra i giovani sugli orrori della Shoah, perché quanto accaduto non cada nell'oblio".
Ma, dopo gli attacchi per il suo documentario, cosa c'è da aspettarsi?
Negli ultimi mesi, gli episodi di antisemitismo già si sono moltiplicati in tutto il mondo. E ricordare sembra quantomai necessario.