Si è concretizzato quasi allo scadere del mercato invernale il trasferimento di Niccolò Fagioli alla Fiorentina.
Dopo 14 anni trascorsi in bianconero tra settore giovanile e prima squadra, il centrocampista torinese, da sempre tifoso della Vecchia Signora, lascia quella che ha sempre considerato la sua "casa" per approdare alla Viola con la formula del prestito con obbligo di riscatto.
La Juventus incasserà complessivamente 19 milioni di euro, somma che Giuntoli utilizzerà a fine stagione per finanziare l’acquisto di Kelly dal Newcastle. Nel frattempo, Thiago Motta può ritenersi soddisfatto e ringrazia sentitamente il direttore per l'allontanamento dell'ex gioiello Juve. D'ora in avanti avrà in rosa un interprete in meno legato alla filosofia di Allegri.
Secondo fonti attendibili della nostra redazione, infatti, dietro la cessione di Fagioli ci sarebbe la precisa volontà del tecnico italo-brasiliano. Ma quali sono le ragioni di questa scelta?
Secondo fonti qualificate e vicine agli ambienti bianconeri, il motivo dell'addio di Fagioli alla Juventus sarebbe legato alle sue perplessità riguardo al gioco di Motta. Il tecnico, noto per la sua intransigenza nel portare avanti il proprio progetto tattico, non esita a escludere chi non si allinea alla sua visione.
Più volte tra i due sono emersi contrasti sulla posizione in campo del talento cresciuto nel vivaio juventino.
Fagioli riteneva più adatto al suo stile di gioco il ruolo di mezzala, mentre l'allenatore, che predilige calciatori duttili, lo vedeva come interno di centrocampo, trequartista o persino, in alcuni spezzoni di gara, esterno.
La lista dei "bad boys" continua a occupare i pensieri del duo Motta-Giuntoli e, a quanto pare, la questione si risolverà questa estate. Resta da capire quando, considerando l'impegno del Mondiale per Club. Con le cessioni di Vlahovic, Cambiaso e Gatti, si completerà l'opera di epurazione dei giocatori che non sembrano in sintonia con l'ex tecnico del Bologna.
Sia l'attaccante serbo che i difensori italiani sarebbero già partiti a gennaio, se non fosse stato per i numerosi infortuni che hanno colpito la Juventus in difesa e in attacco. Il rischio di non riuscire a trovare sostituti in così poco tempo era troppo alto.