La pensione di reversibilità è una prestazione rivolta ai superstiti di un pensionato defunto. Il suo obiettivo è quello di garantire un sostegno di natura economica a chi perde un parente.
Ogni anno, le pensioni sono sempre al centro di novità e modifiche. Una delle più attese riguarda proprio l’aumento degli importi.
Nell’articolo, parleremo proprio di questo aspetto, ovvero di quanto sono aumentare le pensioni di reversibilità nel 2025. Prima, però, faremo una panoramica sulle modalità di calcolo.
Prima di iniziare, consiglio la visualizzazione del video YouTube dal titolo Pensioni di Reversibilità 2025: La Verità Sugli Aumenti che Nessuno Ti Dice!, pubblicato da TuttoPensioni, che tratta proprio il capitolo importi, spiegando chi, effettivamente, li riceverà.
I cittadini superstiti che hanno perso un familiare pensionato hanno diritto a ricevere la pensione di reversibilità. Una misura parallela è la pensione indiretta, questa volta rivolta ai superstiti di un lavoratore che, al momento della dipartita, non era ancora pensionato, ma aveva accumulato versamenti previdenziali.
Entrambe le misure offrono un sostegno economico a chi si ritrova solo e senza una fonte di reddito dopo la perdita di un caro.
Il metodo con cui viene erogata la pensione di reversibilità si applica alla pensione del defunto con una percentuale. Tale percentuale, poi, viene trasferita al familiare superstite.
La quota della pensione del deceduto, con questo meccanismo, passa agli eredi. Tuttavia, ci sono casi particolari quanto eccezionali in cui la pensione viene trasferita per intero, dando vita alla reversibilità integrale.
Nel 2025, le percentuali sono le seguenti:
In assenza di coniuge e figli, la pensione di reversibilità può essere erogata anche al genitore, fratelli o sorelle.
Chi beneficia della pensione di reversibilità deve rispettare determinati limiti di reddito per ricevere l’importo pieno o, a seconda dei casi, ridotto.
Nel 2025, i limiti sono i seguenti:
Le riduzioni del 25% e del 50% non si applicano ai nuclei familiari con all’interno componenti disabili o minori.
Le pensioni ai superstiti, di reversibilità o indiretta, hanno subito una rivalutazione, a partire dal 1° gennaio 2025.
Il meccanismo è sempre lo stesso, ovvero quello della perequazione. L’aumento, come in tutti gli altri casi, è dello 0,8%, corrispondente al tasso di inflazione previsionale ISTAT, in attesa di passare al tasso definitivo.
L’aumento delle pensioni si basa su un meccanismo a scaglioni:
Come è stato detto già abbondantemente in merito agli altri trattamenti pensionistici, anche in questo caso l’aumento è modico, se non irrilevante. Basti pensare che chi percepisce una pensione di reversibilità di 500 euro al mese, potrà godere di un aumento di appena 4 euro al mese. A conti fatti, annualmente, riceverà di un incremento poco superiore a 50 euro.
Si deve considerare che, in alcuni casi, i percettori della pensione di reversibilità possono contare su un importo extra di 52,91 euro al mese: l'assegno di vedovanza. Per ottenerlo si devono rispettare alcune condizioni, come la titolarità della pensione di reversibilità o dell'indennità di accompagnamento. Inoltre, l’assegno di vedovanza spetta solo quando non si superano determinate soglie di reddito.
La pensione di reversibilità è un sostegno economico per i superstiti di un pensionato deceduto, con l'obiettivo di garantire un aiuto ai familiari. Le percentuali di reversibilità variano in base ai superstiti: coniuge, figli o altri parenti.
Nel 2025, ci sono limiti di reddito per ottenere l'importo pieno o ridotto della pensione. Le pensioni di reversibilità sono rivalutate ogni anno, con un aumento dello 0,8% nel 2025. Le pensioni superiori a determinati importi subiscono riduzioni, ma i nuclei con disabili o minori sono esenti. L'aumento delle pensioni è modesto, con incrementi annuali di pochi euro.