Dalla dieta rigorosa agli allenamenti intensi, un viaggio nel cuore della cultura giapponese.
Nel cuore del Giappone avviene uno scontro titanico che va ben oltre la mera competizione fisica. Il sumo è un'antica arte marziale intrisa di spiritualità, forza e agilità. Ogni incontro è un rituale ancestrale, un'esibizione di potenza e di grazia che cattura l'essenza della cultura giapponese.
Gli allenamenti dei sumotori sono estremamente intensi e si svolgono due volte al giorno, al mattino presto e nel pomeriggio e durano diverse ore.
L’allenamento si concentra su esercizi di base come lo "shiko" che consiste nell'alzare alternativamente una gamba e sbatterla con forza a terra, rinforzando gambe e glutei.
Poi c’è il "teppo", un movimento che simula la spinta contro un avversario immaginario e migliora la forza esplosiva.
Abbiamo poi il "matawari" che è una spaccata, fondamentale per aumentare la flessibilità e l'ampiezza di movimento.
Infine c’è il sollevamento pesi in cui vengono utilizzati pesi e attrezzi tradizionali per aumentare la forza muscolare.
I sumotori si sfidano continuamente in combattimenti simulati per affinare le loro tecniche e imparano a sfruttare il proprio peso corporeo eseguendo mosse precise per sopraffare l’avversario.
I sumotori consumano un numero elevatissimo di calorie al giorno, spesso superando le 10.000 calorie. L’obiettivo è aumentare la massa muscolare e mantenere un peso corporeo elevato.
Al centro della loro alimentazione c'è il "Chanko nabe", una zuppa ricca e sostanziosa che varia a seconda della stagione e degli ingredienti disponibili. È una miscela di carne, pesce, tofu, verdure e noodles, il tutto cotto in un brodo saporito.
La sua preparazione è spesso affidata ai lottatori più giovani che imparano così a collaborare e a condividere.
Questo piatto tradizionale giapponese è legato alla cultura del sumo da secoli.
A cura di Ambra Chisari.