L'Ucraina possiede significativi depositi di terre rare, minerali essenziali per la produzione di tecnologie avanzate come dispositivi elettronici, turbine eoliche e veicoli elettrici. Recentemente, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha proposto un accordo con l'Ucraina per l'accesso a queste risorse, suscitando dibattiti sulle implicazioni economiche e geopolitiche di tale intesa.
Le terre rare sono un gruppo di 17 elementi chimici che si trovano in tracce nell'ambiente terrestre, ma che sono fondamentali per la produzione di una vasta gamma di tecnologie moderne. Questi elementi comprendono il lantano, il cerio, il neodimio, il disprosio, il samario e altri, che possiedono proprietà uniche che li rendono indispensabili in numerosi settori industriali. In particolare, il loro utilizzo si concentra nelle tecnologie avanzate come i dispositivi elettronici (smartphone, computer, TV a schermo piatto), i veicoli elettrici, le turbine eoliche, le batterie ricaricabili, i motori elettrici, i sistemi di telecomunicazione e le tecnologie di difesa.
Una delle applicazioni principali delle terre rare riguarda i magneti permanenti, che sono essenziali per il funzionamento di motori elettrici ad alta efficienza e per la generazione di energia attraverso fonti rinnovabili come l'eolico. Il neodimio, per esempio, è utilizzato per produrre magneti ad alte prestazioni che alimentano i motori dei veicoli elettrici e le turbine eoliche, contribuendo in modo significativo alla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.
Oltre alla loro rilevanza nei settori energetico e tecnologico, le terre rare sono anche cruciali per l'industria della difesa. Sono utilizzate in radar, missili, dispositivi di sorveglianza e sistemi di comunicazione avanzata, il che le rende risorse strategiche per le nazioni che desiderano mantenere una posizione dominante nel campo della sicurezza nazionale. La crescente domanda di terre rare, dovuta all'espansione delle energie rinnovabili e delle nuove tecnologie, ha reso questi minerali ancora più preziosi, con il rischio di una scarsità globale.
La difficoltà nel trovare e sfruttare giacimenti di terre rare di alta qualità, unita alla concentrazione di risorse in pochi paesi, ha creato un panorama geopolitico complesso. Attualmente, la Cina detiene una quota significativa della produzione mondiale di terre rare, ma anche altre nazioni, tra cui gli Stati Uniti, l'Australia, il Brasile e l'Ucraina, stanno cercando di diversificare le fonti di approvvigionamento per ridurre la dipendenza da un unico fornitore. L'importanza strategica delle terre rare, quindi, non è solo economica ma anche politica, poiché il controllo su queste risorse può influenzare l'equilibrio delle relazioni internazionali e la competitività tecnologica globale.
Stime indicano che l'Ucraina detiene circa il 5% delle riserve mondiali di terre rare, con depositi significativi di litio, titanio e uranio. Tuttavia, la capacità del paese di estrarre e processare efficacemente queste risorse è stata messa in discussione da esperti, che sottolineano la necessità di ingenti investimenti in infrastrutture e tecnologie avanzate.
Nel febbraio 2025, il presidente Trump ha annunciato un accordo preliminare con l'Ucraina per l'accesso alle sue risorse minerarie, in cambio di un impegno statunitense a sostenere il paese nella sua lotta contro l'aggressione russa. Secondo i termini dell'accordo, l'Ucraina cederebbe il 50% dei ricavi derivanti dallo sfruttamento delle sue risorse naturali a un fondo gestito congiuntamente dagli Stati Uniti.
Questo accordo potrebbe rappresentare una fonte significativa di entrate per l'Ucraina, contribuendo alla sua ricostruzione e stabilità economica. Tuttavia, solleva interrogativi riguardo alla sovranità nazionale e al controllo delle risorse strategiche. Inoltre, la dipendenza da un partner esterno per la gestione delle proprie risorse potrebbe influenzare le dinamiche politiche interne e le relazioni con altri attori internazionali, come l'Unione Europea, che ha espresso interesse nell'accesso alle terre rare ucraine.
All'interno dell'Ucraina, l'accordo ha suscitato preoccupazioni tra le forze politiche che temono una perdita di autonomia nella gestione delle risorse naturali. Il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, ha dichiarato che Kiev non firmerà l'accordo senza garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti, sottolineando l'importanza di assicurare la protezione del paese contro potenziali minacce future.
Nonostante l'accordo preliminare, permangono dubbi sulla capacità dell'Ucraina di sviluppare rapidamente le infrastrutture necessarie per l'estrazione e la lavorazione delle terre rare. Esperti del settore evidenziano la necessità di investimenti significativi e di un ambiente politico stabile per attrarre investitori e garantire la sostenibilità a lungo termine dell'industria mineraria.