Rosi Braidotti è una delle figure più influenti e innovative nel panorama filosofico contemporaneo, nota per il suo contributo alla teoria femminista e alla filosofia postumana.
Nata il 28 settembre 1954 a Latisana, in provincia di Udine, Braidotti ha vissuto una vita segnata da continui spostamenti e trasformazioni, che hanno profondamente influenzato il suo pensiero filosofico.
Rosi Braidotti è cittadina italiana e australiana e risiede stabilmente nei Paesi Bassi. La sua vita personale è segnata da un impegno costante nella promozione dell'uguaglianza e della diversità.
Rosi Braidotti è sposata con la docente Anneke Smelik. Assieme a lei ha fondato nel 2014 il Rosanna Fund, un'organizzazione che sostiene l'educazione accademica di studentesse e ricercatrici dell'Università di Utrecht durante momenti cruciali della loro carriera. La coppia non ha figli.
Rosi Braidotti trascorse i primi anni della sua vita in Friuli, frequentando il Liceo Classico Jacopo Stellini di Udine fino al 1970. In quell'anno, la sua famiglia si trasferì in Australia, dove Rosi proseguì gli studi presso l'Australian National University di Canberra. Qui, nel 1977, si laureò in filosofia, ricevendo la prestigiosa University Medal in Philosophy e l'University Tillyard, riconoscimenti che testimoniano la sua precoce brillantezza accademica.
In seguito, grazie a una borsa di studio, si trasferì a Parigi per proseguire gli studi alla Sorbona, dove conseguì il dottorato in filosofia nel 1981. Questo periodo parigino fu cruciale per la sua formazione intellettuale, poiché ebbe l'opportunità di seguire i seminari di Michel Foucault, uno dei filosofi più influenti del XX secolo.
Nel 1988, Braidotti iniziò la sua carriera accademica all'Università di Utrecht, nei Paesi Bassi, come Founding Professor nel programma di Women's Studies. Questo ruolo segnò l'inizio di un lungo e proficuo percorso accademico che l'avrebbe portata a diventare una delle figure più autorevoli nel campo degli studi femministi in Europa.
Nel corso degli anni, Rosi Braidotti ha ricoperto diverse posizioni di rilievo accademico. Dal 1995 al 2005, è stata direttrice della Netherlands research school of Women's Studies, e ha fondato la rete inter-universitaria SOCRATES NOISE e la Rete tematica ATHENA, che ha diretto fino al 2005. Nel 2007, fondò il Centre for the Humanities all'Università di Utrecht, di cui è stata direttrice fino al 2016.
Attualmente, Braidotti è Distinguished University Professor Emerita presso l'Università di Utrecht, un riconoscimento che sottolinea il suo contributo significativo alla vita accademica e intellettuale.
Il pensiero di Rosi Braidotti è caratterizzato da un approccio interdisciplinare che combina la filosofia femminista, l'epistemologia, la psicanalisi e il post-strutturalismo con la teoria politica e sociale e gli studi etnici. Un concetto chiave del suo lavoro è quello del "soggetto nomade", che rappresenta un soggetto in continua trasformazione, incarnato e situato, capace di attraversare e assumere le molteplici differenze e appartenenze della globalizzazione.
Braidotti è anche nota per il suo impegno nel campo del postumano, esplorando le intersezioni tra tecnologia, natura e umanità. Il suo libro The Posthuman (2013) è un esempio significativo di questo interesse, che si concentra sulle trasformazioni dell'umanità in un mondo sempre più tecnologicamente mediato.