Andrea Sempio è un nome che ha riemergero recentemente nel panorama mediatico italiano a causa della sua coinvolgimento nelle indagini sull'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco.
Alberto Stasi, il fidanzato della vittima, fu condannato per il delitto, ma ha sempre dichiarato la sua innocenza. Nel 2016, il nome di Andrea Sempio emerse nuovamente a causa di una consulenza genetica che indicava la compatibilità del suo DNA con tracce biologiche trovate sulle unghie della vittima. Tuttavia, le accuse furono archiviate nel 2017.
Recentemente, la Procura di Pavia ha riaperto il caso, indagando Sempio per concorso in omicidio. La nuova indagine si concentra su nuove prove, tra cui il DNA e le telefonate effettuate il giorno dell'omicidio. Sempio ha sempre negato ogni coinvolgimento, affermando di essere innocente e che la famiglia Poggi gli crede.
Andrea Sempio è nato nel 1988 e ha vissuto gran parte della sua vita a Garlasco, un comune in provincia di Pavia. Cresciuto in un ambiente tranquillo, ha frequentato le scuole locali e si è costruito una cerchia di amici, tra cui Marco Poggi, il fratello di Chiara. La sua vita ha preso una svolta drammatica nel 2007, quando, all'età di 19 anni, è stato coinvolto nelle indagini sull'omicidio di Chiara Poggi, trovata senza vita nella sua abitazione a Garlasco.
Attualmente, Andrea Sempio lavora come impiegato in un negozio di telefonia situato nel centro commerciale di Montebello, vicino a Voghera. Questo impiego gli consente di condurre una vita relativamente normale, nonostante le difficoltà legate alle vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto. Nel corso degli anni, ha cercato di mantenere un basso profilo, evitando esposizioni mediatiche e concentrandosi sul lavoro per costruire una stabilità personale.
Il padre di Andrea Sempio si chiama Giuseppe, mentre il nome della madre non è stato reso pubblico. Entrambi hanno vissuto momenti difficili a causa del coinvolgimento del figlio nel caso dell'omicidio di Chiara Poggi. Nel 2017, durante la riapertura delle indagini, furono interrogati in merito all'alibi del figlio per il giorno del delitto.
Durante le indagini, emerse una discrepanza tra le loro dichiarazioni e quelle di Andrea riguardo a uno scontrino del parcheggio di Vigevano, presentato come elemento a supporto dell’alibi. Questa incongruenza sollevò ulteriori dubbi, ma non portò a prove definitive contro Sempio. La famiglia ha sempre sostenuto la sua innocenza e ha cercato di proteggerlo dagli attacchi mediatici, vivendo con discrezione e cercando di mantenere una parvenza di normalità nonostante l’attenzione pubblica sul caso.
Negli ultimi anni, i genitori di Andrea hanno continuato a supportarlo, cercando di aiutarlo a ricostruire una vita serena nonostante il peso delle vicende giudiziarie. Con la recente riapertura dell’inchiesta, la famiglia si trova nuovamente sotto pressione, ma continua a mantenere un atteggiamento di riservatezza, evitando dichiarazioni pubbliche e lasciando che siano gli avvocati a gestire la situazione legale.
Sempio è stato a lungo considerato una figura marginale nel caso, ma nel 2017 il suo nome è emerso nuovamente in relazione all'omicidio, portando a ulteriori indagini. Tuttavia, le accuse nei suoi confronti sono state archiviate per insufficienza di prove. Nonostante ciò, il suo coinvolgimento nel caso ha segnato profondamente la sua vita, rendendo difficile il mantenimento di una routine normale.
La recente riapertura delle indagini ha avuto certamente un impatto sulla sua quotidianità. Dopo la diffusione della notizia, Sempio ha deciso di prendersi alcuni giorni di ferie per gestire la pressione e riflettere sulla situazione. Tuttavia, poco dopo ha scelto di tornare al lavoro, dichiarando pubblicamente: «È il momento di farsi vedere». Con questa affermazione, ha voluto dimostrare di non avere nulla da nascondere e di voler affrontare la situazione con trasparenza, nonostante il peso delle accuse.