La lotta per la salvezza si fa sempre più accesa e, a poche giornate dalla fine del campionato, si è delineata una corsa a quattro per il 17esimo posto, l’ultimo utile per rispondere alla chiamata Serie A per il prossimo anno, senza dover passare dallo spareggio. Parma, Lecce, Empoli e Venezia si trovano raccolte in un fazzoletto di classifica (appena tre punti) e ogni match da qui alla fine potrebbe cambiare completamente lo scenario.
Il Monza sembra ormai condannato e il Como, pur non essendo ancora salvo aritmeticamente, può dormire sonni relativamente tranquilli. La vera bagarre si gioca quindi tra le quattro squadre appena sopra la zona rossa, in un equilibrio precario in cui ogni gol può rappresentare una stagione.
In un contesto così serrato, lo scenario di uno spareggio salvezza, da disputarsi in caso di arrivo a pari punti tra 17esima e 18esima, non è affatto improbabile. Tra le contendenti, però, ce n’è una che potrebbe avere un vantaggio fondamentale nel caso si arrivasse alla pari: un vantaggio che non dipende dai punti, ma dagli scontri diretti.
A differenza delle altre tre concorrenti, il Lecce ha già chiuso tutti gli scontri diretti con Empoli, Parma e Venezia, e lo ha fatto in modo eccellente. Contro l’Empoli, i salentini hanno pareggiato 1-1 all’andata e vinto 3-1 al ritorno; contro il Parma è arrivato un pareggio per 2-2 al Via del Mare e una vittoria per 3-1 al Tardini. Dulcis in fundo, con il Venezia, vittoria al Penzo e pareggio in casa. Questo significa che, in caso di arrivo a pari punti con una di queste squadre, o persino con due, nel caso si dovesse stilare una classifica avulsa, il Lecce avrebbe la meglio.
La classifica avulsa, infatti, si basa su criteri precisi: scontri diretti, differenza reti negli scontri diretti, differenza reti generale, gol fatti e, in ultima istanza, sorteggio. I giallorossi, avendo vinto o pareggiato tutti i confronti diretti, partirebbero con un chiaro vantaggio nelle prime due voci, rendendo improbabile uno scenario in cui possano essere penalizzati dalla graduatoria incrociata. Questo aspetto potrebbe risultare decisivo in un finale di stagione in cui ogni dettaglio conta.
Uno scenario simile si è già verificato due anni fa, quando Spezia e Verona chiusero il campionato a pari punti e furono costrette a giocarsi la permanenza in A con uno spareggio. Allora, la classifica avulsa non riuscì a decretare una gerarchia tra le due squadre: questo accadde perché gli scontri diretti si conclusero entrambi in parità e la differenza reti complessiva era identica. Da lì nacque la necessità di una gara secca (vinta dal Verona) per stabilire chi avrebbe occupato il 17esimo posto.
Rispetto a quel precedente, la situazione attuale presenta una differenza chiave: il Lecce ha già messo in cassaforte il vantaggio negli scontri diretti, mentre le altre squadre devono ancora affrontarsi tra loro. Ad esempio, Empoli e Venezia si sfideranno alla prossima giornata, mentre Empoli e Parma si affronteranno a maggio. Questo significa che il margine di incertezza resta altissimo per tre delle quattro contendenti, mentre il Lecce ha già fatto tutto quello che poteva per garantirsi un vantaggio strategico in caso di arrivo a pari punti.
In un finale di stagione che si preannuncia tiratissimo, il Lecce può guardare con un pizzico di serenità in più alla propria posizione. Non tanto per la distanza dalle inseguitrici, che resta minima, quanto per l’ipoteca messa sugli scontri diretti. Questo non significa che la salvezza sia garantita: serviranno comunque punti e prestazioni convincenti.
Tuttavia, in un campionato dove anche la differenza reti può fare la differenza tra Serie A e Serie B, il vantaggio accumulato dai salentini negli incroci diretti rappresenta un tesoro prezioso. Per Parma, Empoli e Venezia, invece, tutto è ancora in gioco. Devono affrontarsi, superarsi e sperare che i conti, alla fine, non li portino a dover sperare in una classifica avulsa o in uno spareggio. La corsa è apertissima, ma il Lecce, oggi, parte con una marcia in più.