14 Apr, 2025 - 11:17

Rivalutazione pensioni 2026, ecco chi ci guadagna e chi ci rimette

Rivalutazione pensioni 2026, ecco chi ci guadagna e chi ci rimette

Nel 2026, gli importi delle pensioni potrebbero salire, seppur in misura limitata. Le prime stime contenute nel Documento di economia e finanza, approvato dal governo il 9 aprile, prevedono una crescita dello 0,8% per l’anno prossimo. Questo adeguamento è stato calcolato tenendo conto dell’andamento dell’inflazione, che a febbraio 2025 si attestava all’1,6%, salendo poi al 2% a marzo, secondo le prime rilevazioni dell’Istat. L’aumento è stato trainato soprattutto dal rincaro dei prezzi energetici, con un incremento del 3,2% rispetto allo 0,6% registrato il mese precedente.

A confermare questo scenario c’è anche l’andamento dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca), che per il 2025 si prevede intorno al 2,1%, un valore ritenuto "di equilibrio" dalle autorità monetarie europee, segnale di una situazione economica relativamente stabile. In base a questi dati, la rivalutazione effettiva delle pensioni nel 2026 potrebbe oscillare tra l’1,6% e l’1,8%, risultando leggermente più generosa rispetto all’anno precedente.

Tuttavia, chi andrà in pensione tra il 2025 e il 2026 dovrà fare i conti anche con effetti meno positivi: il nuovo ricalcolo dei coefficienti di trasformazione porterà infatti a una riduzione, seppur lieve, dell’assegno pensionistico. In sostanza, il sistema tenta di bilanciare il contenimento della spesa pubblica con la salvaguardia del potere d’acquisto, ma i margini di manovra si fanno sempre più stretti.

Rivalutazione delle pensioni: fasce e importi aggiornati

L'aumento previsto dal Documento di programmazione finanziaria 2025 (ex DEF) non sarà uniforme, ma modulato su tre livelli, secondo quanto stabilito dalla legge n. 448 del 1998:

  • 100% dell’aumento per pensioni fino a quattro volte il minimo;
  • 90% dell’aumento per la parte compresa tra quattro e cinque volte il minimo;
  • 75% per la quota eccedente cinque volte il minimo.

Nel 2024, la pensione minima è pari a 598,61 euro. Pertanto:

  • per importi fino a 2.394,44 euro, rivalutazione piena allo 0,8%;
  • tra 2.394,45 e 2.993,05 euro, incremento ridotto al 90%;
  • oltre 2.993,05 euro, aumento limitato al 75%.

Nel 2025 il trattamento minimo salirà a 603,40 euro, e le nuove soglie saranno:

  • fino a 2.413,60 euro, adeguamento integrale (tra 1,6% e 1,8%);
  • tra 2.413,61 e 3.017 euro, incremento al 90% (tra 1,44% e 1,62%);
  • oltre 3.017 euro, aumento del 75% (tra 1,2% e 1,35%).

Alcuni esempi pratici:

  • Pensione di 1.000 euro: +8 euro → 1.008 euro totali;
  • Pensione di 2.000 euro: +16 euro → 2.016 euro;
  • Pensione di 3.000 euro: +24,63 euro → 3.024,63 euro;
  • Pensione di 5.000 euro: +37,50 euro → 5.037,50 euro.

Aumenti per pensioni minime, assegni sociali e invalidità

Non solo le pensioni ordinarie beneficeranno degli aumenti: anche le prestazioni assistenziali saranno ritoccate.

  • Il trattamento minimo dovrebbe passare da 598,61 a 604,60 euro al mese.
  • L’assegno sociale dovrebbe aumentare da 534,41 a 539,75 euro.
  • La pensione di invalidità civile salirebbe da 333,33 a 336,66 euro.

Si valuta inoltre un possibile aumento straordinario per le pensioni minime: se l’adeguamento sarà fissato al 2,2%, il nuovo importo sarà di circa 617,90 euro. In caso di rivalutazione al 2,7%, si arriverebbe a circa 620 euro mensili.

Nuove regole 2025-2026: penalizzazione per i futuri pensionati

Per chi ha in programma di lasciare il lavoro tra il 2025 e il 2026, le notizie sono meno incoraggianti. Non si tratta di un cambio radicale, ma di un aggiornamento tecnico che comporterà una leggera riduzione dell’assegno finale. I nuovi coefficienti di trasformazione – i parametri che convertono i contributi versati in pensione – faranno diminuire il valore della pensione.

Secondo Il Messaggero, un lavoratore di 67 anni con 400.000 euro di contributi accumulati riceverà un assegno annuo di 22.432 euro se si ritirerà nel 2025. Se avesse deciso di andare in pensione un anno prima, avrebbe incassato 22.892 euro, quindi circa 460 euro in più.

condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE