14 Apr, 2025 - 11:26

Guerra Ucraina, cos'è successo a Sumy e cosa ha detto Trump?

Guerra Ucraina, cos'è successo a Sumy e cosa ha detto Trump?

La guerra in Ucraina continua a mietere vittime e a suscitare indignazione internazionale. Uno degli episodi più tragici degli ultimi giorni è stato l'attacco missilistico russo sulla città di Sumy, avvenuto durante la Domenica delle Palme, che ha provocato decine di morti e centinaia di feriti. Questo evento ha generato reazioni forti da parte dei leader mondiali, inclusa una controversa dichiarazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

La strage di Sumy: cos'è successo?

Il 13 aprile 2025, due missili balistici russi hanno colpito il centro della città di Sumy, situata nel nord-est dell'Ucraina. L'attacco è avvenuto in pieno giorno, quando le strade erano affollate di persone che celebravano la Domenica delle Palme, una ricorrenza importante nel calendario cristiano. Il bilancio provvisorio è drammatico: almeno 34 morti, tra cui due bambini, e 117 feriti, inclusi 15 minori.

Le autorità locali hanno descritto scene di devastazione: cadaveri per strada, auto in fiamme e edifici distrutti. Uno dei missili ha colpito un'area vicina a una scuola di economia, mentre l'altro è esploso in un quartiere residenziale, danneggiando venti edifici tra cui condomini e negozi. Secondo il capo dell'intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, i missili utilizzati erano Iskander-M dotati di munizioni a grappolo, progettati per massimizzare il numero di vittime civili.

L'attacco è stato condannato dai leader occidentali e dalle organizzazioni internazionali come un crimine di guerra. Il sindaco di Sumy, Artem Kobzar, ha dichiarato che l'obiettivo russo era chiaramente la popolazione civile. Anche il vescovo greco-cattolico di Kharkiv ha definito l'azione "un crimine crudele e cinico" contro persone pacifiche.

Le reazioni internazionali

L'attacco su Sumy ha suscitato indignazione globale. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito l'azione "vile, fatta da un bastardo" e ha invitato Donald Trump a visitare l'Ucraina per vedere con i propri occhi la devastazione causata dalla guerra. La premier italiana Giorgia Meloni ha condannato l'attacco come "vile", mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha respinto categoricamente l'idea che si sia trattato di un errore da parte della Russia: "La Russia non invade per errore; è aggressione".

Le dichiarazioni di Trump: ambiguità e critiche

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha commentato l'attacco definendolo "orribile". Tuttavia, le sue parole hanno generato polemiche. Trump ha affermato che gli era stato riferito che la Russia aveva commesso "un errore" nell'attacco su Sumy. Ha aggiunto che "l'intera guerra è una cosa orribile" e che se fosse stato lui presidente durante l'inizio del conflitto, questo non sarebbe mai accaduto.

La scelta del termine "errore" da parte di Trump è stata interpretata come ambigua e criticata da molti osservatori internazionali. Il ministro Tajani ha sottolineato che anche se ci fossero stati errori tecnici nell'attacco russo, essi rientrano comunque in una strategia complessiva di aggressione contro l'Ucraina. Inoltre, Trump ha ribadito che sta cercando di fermare la guerra per salvare vite umane, ma ha puntato il dito contro il suo predecessore Joe Biden, definendo il conflitto "la guerra di Biden".

Il contesto geopolitico

L'attacco su Sumy si inserisce in un quadro più ampio della guerra tra Russia e Ucraina. La regione di Sumy è stata teatro di scontri intensi fin dall'inizio del conflitto. La sua posizione strategica vicino al confine russo la rende vulnerabile agli attacchi e alle incursioni russe. Secondo gli analisti ucraini, l'azione russa potrebbe essere stata motivata anche da vendetta per le operazioni militari ucraine nella regione russa di Kursk.

Sul fronte diplomatico, i colloqui per una tregua continuano tra difficoltà e tensioni. Gli Stati Uniti stanno valutando se continuare a fornire aiuti militari all'Ucraina o condizionare tali aiuti all'accettazione delle proposte negoziali avanzate dalla Casa Bianca. Nel frattempo, il presidente Trump ha inviato un emissario speciale a Mosca per discutere possibili soluzioni al conflitto con Vladimir Putin.

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