Se non hai ricevuto l'ex bonus Renzi durante l'anno, puoi comunque richiederlo a conguaglio al momento della dichiarazione dei redditi, utilizzando il modello 730/2025: una possibilità estesa anche ai pensionati che rispettano i requisiti previsti per accedere al bonus Irpef.
Infatti, esiste una specifica situazione che permette anche ai pensionati di ottenere il bonus annuale di 1.200 euro.
In questo articolo, ti guiderò passo dopo passo su quando, perché e come i pensionati possano richiedere il bonus a conguaglio tramite il modello 730/2025.
L’ex bonus Renzi da 80 euro, introdotto dal decreto legge 66/2014, è stato sostituito dal nuovo trattamento integrativo da 100 euro, grazie al decreto legge 3/2020, convertito nella Legge 21/2020.
Il trattamento integrativo spetta ora ai lavoratori dipendenti con un reddito fino a 28.000 euro lordi, rappresentando così un ampliamento rispetto al precedente bonus.
Il bonus, del valore annuale di 1.200 euro, è destinato a chi ha redditi fino a 15.000 euro, con un importo che diminuisce progressivamente per chi ha redditi superiori.
Tuttavia, il nuovo trattamento integrativo, che ha sostituito il bonus Renzi, non è generalmente riconosciuto ai pensionati, in quanto riservato esclusivamente a chi percepisce redditi da lavoro dipendente o assimilato, escludendo i redditi da pensione.
Ma c’è un’eccezione: i pensionati possono avere diritto al bonus, ma solo in un caso specifico. Se durante l’anno hanno avuto redditi da lavoro subordinato, possono richiedere il trattamento integrativo a conguaglio tramite la dichiarazione dei redditi, utilizzando il Modello 730/2025.
Il trattamento integrativo, meglio conosciuto come bonus Renzi, è generalmente riservato ai lavoratori dipendenti. Tuttavia, esiste una specifica situazione che consente anche ai pensionati di accedere a questo beneficio.
Questa possibilità riguarda esclusivamente coloro che sono andati in pensione nel corso del 2024 e che hanno prestato lavoro subordinato per alcuni mesi dell’anno.
In pratica, se il neo pensionato ha scelto di non ricevere il bonus mensilmente in busta paga, ma di richiederlo a conguaglio nella dichiarazione dei redditi, potrà recuperare l’importo non percepito per i mesi in cui ha effettivamente lavorato.
Anche i pensionati che hanno continuato a lavorare nel 2024, con un reddito da lavoro subordinato inferiore ai 15.000 euro, hanno diritto al trattamento integrativo.
Un aspetto importante da considerare è che, ai fini del calcolo del reddito per l’accesso al bonus, i redditi da pensione non vengono conteggiati. In altre parole, il reddito da pensione non influisce sul calcolo della soglia di 15.000 euro (o 28.000 euro, a seconda delle detrazioni) per accedere al bonus.
Secondo il decreto legge 3/2020, infatti, le pensioni non sono considerate nel calcolo per il riconoscimento del trattamento integrativo.
Un pensionato con un reddito da lavoro subordinato sotto i 15.000 euro ha diritto a ricevere il bonus di 100 euro. Questo bonus può essere riconosciuto direttamente dal datore di lavoro o recuperato tramite la dichiarazione dei redditi nel 730/2025.
Il bonus ricevuto deve essere riportato nel rigo C14 del quadro C del modello 730.
Chi fornisce assistenza fiscale dovrà ricalcolare l’importo del trattamento integrativo, considerando tutti i redditi e le detrazioni, e successivamente indicarlo nel prospetto di liquidazione, ovvero nel Modello 730-3.
Se, invece, dal conguaglio risulta che il bonus non spettava, si procederà al recupero dell’imposta.
Per evitare questa situazione, chi sa già di non avere diritto al bonus può rinunciarvi in anticipo, effettuando la rinuncia online tramite il sito Inps o NoiPA, oppure comunicandolo direttamente al proprio datore di lavoro.