John Russell Houston Jr. è stato una figura centrale nella vita di Whitney Houston, una delle più grandi voci della musica pop e soul. La sua storia personale e familiare, segnata da successi, controversie e rapporti complessi, ha avuto un impatto significativo sulla carriera e sulla vita privata della figlia. Ma chi era davvero John Russell Houston? E come è morto il padre di Whitney?
John Russell Houston Jr. morì il 2 febbraio 2003 all’età di 82 anni in una clinica di Manhattan, New York. La notizia della sua scomparsa fu diffusa solo il giorno successivo. Le cause della morte furono legate a un generale peggioramento delle sue condizioni di salute, dovuto all’età avanzata e a complicazioni di natura cronica. Non risultano esserci state cause traumatiche o eventi improvvisi: la sua morte fu il risultato di una lunga malattia e di un progressivo declino fisico.
La cerimonia funebre si svolse in forma privata, con la partecipazione dei familiari più stretti. Whitney, nonostante le controversie degli ultimi anni, volle onorare la memoria del padre, riconoscendo il ruolo avuto nella sua vita e nella sua carriera. John Houston fu sepolto nel cimitero di Westfield, accanto alla figlia Whitney (scomparsa nel 2012) e alla nipote Bobbi Kristina (morta nel 2015).
John Russell Houston Jr. nacque nel 1920 a Trenton, nel New Jersey. Cresciuto in una famiglia afroamericana della East Coast, si distinse per intraprendenza e spirito imprenditoriale. Nel corso della sua vita, John Houston svolse diversi ruoli professionali: fu manager teatrale, imprenditore e, soprattutto, manager della figlia Whitney nei momenti cruciali della sua carriera.
Houston si sposò con Emily Drinkard, meglio conosciuta come Cissy Houston, cantante gospel di fama internazionale e membro delle Sweet Inspirations. Dal loro matrimonio nacquero due figli: Michael e Whitney. John ebbe anche un altro figlio, Gary Garland, da una precedente relazione. La famiglia Houston fu sempre immersa nella musica e nella spiritualità, elementi che segnarono profondamente la crescita di Whitney.
John Russell Houston fu una presenza costante nella vita di Whitney, sia come padre che come manager. Nei primi anni della carriera della figlia, fu lui a occuparsi degli aspetti contrattuali e delle relazioni con le case discografiche, contribuendo al lancio internazionale della giovane artista. Tuttavia, il rapporto tra padre e figlia non fu sempre sereno: la gestione degli affari familiari e le pressioni del successo portarono spesso a tensioni e incomprensioni.
Negli anni Duemila, il rapporto tra John e Whitney si incrinò ulteriormente a causa di questioni economiche. Nel 2002, John Houston citò in giudizio la figlia chiedendo un risarcimento di 100 milioni di dollari per presunti mancati pagamenti relativi alla gestione della sua carriera e alle controversie legali affrontate negli anni precedenti. La vicenda ebbe grande risonanza mediatica e segnò uno degli episodi più dolorosi nella storia familiare degli Houston.
Negli ultimi anni di vita, la salute di John Russell Houston si deteriorò progressivamente. Soffriva di diverse patologie legate all’età e fu ricoverato più volte in cliniche specializzate. La situazione si aggravò nel 2002, proprio mentre era in corso la disputa legale con Whitney. Dal letto d’ospedale, John Houston rivolse un appello pubblico alla figlia, chiedendole di risolvere la questione economica e di mettere fine alla causa giudiziaria.
Nonostante le difficoltà e le tensioni, Whitney rimase profondamente legata al padre, come dimostrato dalla sua presenza al funerale e dalla decisione di seppellirlo accanto a lei nel cimitero di Westfield, nel New Jersey.