Ambientato e girato a Roma, Come un gatto in tangenziale con Paola Cortellesi, è un film che ha saputo coniugare due mondi lontani. Una distanza culturale, più che geografica, legata alla diversa estrazione sociale dei protagonisti che abitano, vivono e respirano due quartieri molto diversi tra loro, ognuno con le proprie complessità.
Nella pellicola uscita nel 2017 e diretta da Riccardo Milani si vede Roma, una città piena di stereotipi e situazioni all’apparenza surreali, ma che in realtà spesso si identificano con le storie personali dei suoi abitanti, piene di sfaccettature dai mille colori.
L’esilarante commedia mostra uno scontro tra due mondi, quello dei protagonisti: l’esuberante e “coatta” Monica, interpretata da Paola Cortellesi, e l’intellettualoide radical chic borghese Giovanni (Antonio Albanese).
Come un gatto in tangenziale è stato girato a Roma e si svolge principalmente in due quartieri: Borgata Bastogi e Prati. Due zone completamente diverse, quasi agli antipodi, per la gente, le abitudini, lo stile di vita e gli stereotipi.
Se pensando alla capitale vi viene in mente la scena in vespa di Vacanze Romane, con Audrey Hepburn e Gregory Peck, oppure la mitica fontana di Trevi in La Dolce Vita, con Marcello Mastroianni e Anita Ekberg, state sbagliando strada.
In questo film viene mostrata una Roma inedita, meno convenzionale, nella sua forma più reale. La Roma con tutte le sue contraddizioni e sfumature, divisa in quartieri, con le lotte tra centro e periferia, tra nord e sud, est e ovest; insomma tutt’altro che la capitale da cartolina.
Bastogi è un quartiere di periferia che si trova nella zona nord-ovest di Roma, dove abita la nostra Monica, Paola Cortellesi. Si tratta di una borgata, spesso associata a degrado urbano e a complesse problematiche sociali.
Nella pellicola però viene mostrato molto altro: si vede la dimensione umana di questo quartiere, fatta di famiglie, solidarietà e orgoglio per il proprio senso di appartenenza. Il regista ha scelto di girare le scene del suo film proprio nei veri quartieri, così da mostrarne al pubblico l’autenticità. E infatti vediamo i palazzi popolari, i murales.
Se Bastogi è vivace, colorita e popolare, tutto l’opposto è Prati, il quartiere elegante e residenziale per eccellenza, territorio della classe sociale borghese e chic, dove vive anche Giovanni, il personaggio interpretato da Albanese.
Lussuosi palazzi, boutique raffinate e le meraviglie del centro a due passi, anche la maestosa basilica di San Pietro. Prati è il simbolo della “Roma bene”, snob ed elitaria, che spesso storce il naso a chi viene dalla periferia. Stereotipi e i classici pregiudizi vengono mostrati con ironia e un pizzico di satira.
Oltre a questi due quartieri, alcune scene del film sono state girate vicino Ponte Milvio, al MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, e in una spiaggia di Castiglione della Pescaia, in Toscana, dove i protagonisti vanno in vacanza.
In Come un gatto in tangenziale, il personaggio interpretato da Paola Cortellesi, Monica, vive nel quartiere di Bastogi, in un modesto e coloratissimo appartamento, insieme alla sorella gemella Pamela (anche lei interpretata dalla Cortellesi, in un doppio ruolo tutto da ridere) e al figlio adolescente Alessio.
La modesta casa della Cortellesi si trova in uno dei palazzi popolari del quartiere, dove i panni stesi in vista, le voci dai balconi e il chiassoso condominio rendono tutto più colorito.
Nonostante le difficoltà della vita e il poco denaro a disposizione, Monica è riuscita a mettere su la sua casetta, piena di personalità e accogliente. Un’immagine che offre immediatamente al pubblico la sintesi perfetta del personaggio interpretato da Paola Cortellesi.
Salta subito all’occhio, il contrasto dell’appartamento umile e kitsch di Monica con quello orinato e silenzioso di Giovanni. Minimalista, pieno di libri, dove predomina il bianco, in un perfetto gioco di opposti tra i protagonisti, le loro case e i quartieri dove abitano.
Questo film è molto più di una commedia romantica: è un racconto che mostra le differenze sociali e culturali che da sempre esistono e convivono in un’unica immensa città. Roma diventa il simbolo delle contraddizioni che ci sono in tutta Italia, pensiamo ad esempio al Nord e al Sud dello stivale.
Girato con cura ed estrema autenticità, il film ha saputo al tempo stesso valorizzare luoghi spesso trascurati dal grande cinema mainstream, e allo stesso tempo offrire al pubblico una prospettiva più “vera e verace”.