18 Apr, 2025 - 12:20

Bce taglia i tassi ad aprile 2025: mutui in calo e risparmi per le famiglie

Bce taglia i tassi ad aprile 2025: mutui in calo e risparmi per le famiglie

La Bce ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2,25%.
È il settimo intervento consecutivo da giugno 2024, segno di una politica monetaria sempre più orientata al sostegno dell’economia.

Secondo la Bce, l’inflazione è in calo e si sta avvicinando in modo sostenibile all’obiettivo del 2%, mentre rallenta anche la crescita dei prezzi nei servizi.

La decisione è stata presa all’unanimità, ma resta alta l’attenzione sull’evoluzione del contesto economico.

Quali sono gli effetti sui mutui? In questo articolo, troverai tutti i dettagli.

La Bce ha tagliato i tassi di 25 punti base

La Banca Centrale Europea (Bce) ha annunciato un nuovo taglio dei tassi di interesse nella riunione del 17 aprile 2025. Il costo del denaro scende di altri 25 punti base, segnando il settimo taglio consecutivo da giugno 2024.

La Bce cambia passo: mentre l’inflazione continua a rallentare, l’attenzione si sposta su nuove minacce per l’economia, come l’impatto dei dazi internazionali e l’aumento delle tensioni geopolitiche.

Il nuovo intervento di politica monetaria conferma un orientamento più accomodante, pensato per sostenere la crescita in una fase ancora incerta a livello globale.

Il tasso sui depositi, riferimento principale della politica monetaria, scende dal 2,50% al 2,25%. Insieme a questo, calano anche il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali (dal 2,65% al 2,40%) e quello sui prestiti marginali (dal 2,90% al 2,65%).

Per le famiglie italiane, la nuova mossa della Bce apre la strada a mutui più convenienti e a condizioni di credito più favorevoli, in particolare per chi sta valutando l’acquisto di una casa o la rinegoziazione del proprio finanziamento.

Taglio tassi Bce: come cambiano le rate dei mutui

Questa riduzione potrebbe portare a un nuovo calo dei tassi sui mutui. Il tasso fisso medio potrebbe scendere intorno al 2,55%, contro il 4% registrato in media solo un anno fa.

L’effetto varia in base alla durata del prestito. Secondo un'analisi della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), il risparmio mensile aumenta man mano che cresce la durata del mutuo.

Per i mutui a 10 anni, il risparmio mensile può andare da 37 a 182 euro, a seconda dell’importo finanziato. Tuttavia, l’impatto sui mutui trentennali è ancora più rilevante: in questi casi, il risparmio mensile può superare i 200 euro.

In generale, chi ha sottoscritto un mutuo a lungo termine potrà beneficiare maggiormente del calo dei tassi, con rate più leggere e un impatto positivo sul bilancio familiare.

Quali sono le stime sui mutui a tasso variabili

Per chi sta pensando di sottoscrivere un mutuo nel 2025, c'è una novità interessante: il divario tra i tassi fissi e variabili si sta progressivamente riducendo. Nel mese di aprile 2025, il tasso fisso medio si attesta al 2,2%, mentre il tasso variabile si trova al 2,6%. Si nota una differenza leggermente più contenuta rispetto ai mesi precedenti.

Questa riduzione del gap tra tasso fisso e tasso variabile potrebbe influire sulle scelte degli utenti, in quanto il vantaggio tradizionale del mutuo variabile rispetto al fisso sta venendo meno. Con il tasso fisso che si avvicina a quello variabile, molti potrebbero considerare più conveniente optare per la stabilità delle rate fisse.

Il calo dei tassi di interesse non solo supporta il mercato immobiliare, ma porta benefici anche ad altri settori e lo stesso credito a consumo.

Infatti, più i tassi sono bassi, maggiormente i consumatori vedranno rate più leggere per prestiti e finanziamenti, favorendo così l’accesso al credito per lo shopping e altre spese.

Per riassumere

La Bce ha ridotto i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2,25%, segnando il settimo intervento consecutivo da giugno 2024.

Questa decisione riflette una politica monetaria orientata al sostegno dell’economia, in risposta al calo dell'inflazione e al rallentamento della crescita dei prezzi nei servizi. Il taglio dei tassi potrebbe ridurre ulteriormente il costo dei mutui, con risparmi mensili che variano in base alla durata del prestito.

Il divario tra tassi fissi e variabili si sta riducendo, influenzando le scelte dei mutuatari. Il calo dei tassi avvantaggia anche il mercato immobiliare e il credito al consumo.

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Sara Bellanza
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