21 Apr, 2025 - 21:13

Messaggi di cordoglio per la morte di Papa Francesco: la commozione del mondo dello sport

Messaggi di cordoglio per la morte di Papa Francesco: la commozione del mondo dello sport

Papa Francesco è morto oggi, 21 aprile 2025, all’età di 88 anni. Una notizia che ha scosso profondamente non solo il mondo religioso e politico, ma anche quello dello sport, che il Pontefice ha sempre amato e sostenuto con passione. Jorge Mario Bergoglio, argentino di origini italiane, era noto per la sua profonda fede, ma anche per l’umanità e la semplicità con cui ha saputo parlare alle persone di ogni estrazione. Lo sport, nella sua visione, era una vera palestra di valori morali, un terreno fertile dove coltivare rispetto, lealtà e spirito di sacrificio.

Da ragazzo, giocava per strada con una pelota de trapo, un pallone fatto di stracci, e per la sua “gamba dura” veniva spesso messo in porta. Tifosissimo del San Lorenzo de Almagro, squadra del cuore che ha seguito fin da bambino, non ha mai nascosto il suo orgoglio per quella maglia. E proprio il mondo del calcio si è stretto intorno al ricordo del Papa: come lo hanno commemorato giocatori, dirigenti e tifosi?

Il ricordo del San Lorenzo: messaggio di cordoglio per Papa Francesco

È proprio il San Lorenzo de Almagro a farsi portavoce di uno dei primi messaggi di cordoglio. La società argentina ha pubblicato sui propri canali social un sentito messaggio, accompagnato da una foto storica del giovane Bergoglio sugli spalti del Viejo Gasometro. “Il nostro Papa, per sempre Cuervo”, si legge in un tweet divenuto virale in pochi minuti. Il club ha ricordato con affetto la tessera numero 88235 intestata a Jorge Mario Bergoglio, simbolo di un legame mai spezzato con i colori azulgrana. Per i tifosi del San Lorenzo, Papa Francesco non era solo un tifoso illustre, ma una figura familiare, capace di incarnare i valori più profondi dello sport: la fede, il sacrificio, la comunità.

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Non è mai stato uno di più ed è sempre stato uno di noi. Corvo da bambino e da uomo... Corvo come sacerdote e cardinale... Corvo anche come Papa...Ha sempre trasmesso la sua passione per il Ciclone: quando andava al Vecchio Gasometro per vedere la squadra del '46, quando confermava Angelito Correa nella cappella di Sportiva City, quando riceveva le visite blugrana in Vaticano sempre con totale felicità... Socio n° 88235.De Jorge Mario Bergoglio a Francisco, hubo algo que jamás cambió: su amor por el Ciclón.Avvolti in un profondo dolore, da #SanLorenzo oggi diciamo a Francisco: arrivederci, grazie e arrivederci! Staremo insieme per l’eternità!

 

Il cordoglio del mondo sportivo: voci da ogni disciplina

Il dolore per la scomparsa del Pontefice ha unito l’intero panorama sportivo, dai grandi nomi del calcio a quelli del nuoto e della politica sportiva. Federica Pellegrini, campionessa olimpica, ha scritto: “Un uomo buono, capace di parlare anche ai giovani atleti. Grazie, Santo Padre”. José Mourinho ha ricordato “un pastore che non dimenticava mai di citare il calcio nei suoi discorsi, sempre con un sorriso e una parola giusta”.

Javier Zanetti, ex capitano dell’Inter e suo connazionale, ha voluto sottolineare il legame profondo tra Francesco e l’Argentina: “Era uno di noi, ci ha insegnato a credere in qualcosa di più grande, anche dentro uno spogliatoio”.

Anche il ministro per lo Sport Andrea Abodi ha espresso il suo cordoglio, definendo Papa Francesco “un campione di umanità, che ha saputo usare lo sport come messaggio universale di pace e fratellanza”.

Un’eredità di valori che va oltre il campo

La morte di Papa Francesco lascia un vuoto enorme, ma anche un’eredità preziosa: quella di uno sport inteso come strumento di elevazione morale, capace di riscattare vite, educare coscienze e costruire ponti tra le persone. Per lui, un pallone donato a un ragazzo povero era un atto di fede nella possibilità di riscatto.

Lo sport, diceva, è disciplina, è lealtà, è sacrificio. In un mondo spesso tentato dalle scorciatoie, Francesco ci ha ricordato che la vera grandezza si costruisce con fatica, allenamento e cuore. E ora che il “Papa sportivo” ci ha lasciati, il mondo dello sport si ritrova più povero, ma anche più consapevole del compito di portare avanti i valori che lui ha saputo incarnare con naturalezza e umiltà.

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Luca Liaci
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