23 Apr, 2025 - 16:05

Il Torino a secco di vittorie: da quanto tempo Vanoli non vince in campionato?

Il Torino a secco di vittorie: da quanto tempo Vanoli non vince in campionato?

Il Torino aveva cominciato la stagione con grandi aspettative. L’obiettivo era chiaro: compiere finalmente quel salto di qualità che la piazza attende da anni (con critiche alla gestione Cairo annesse), puntando a un piazzamento europeo che potesse riportare entusiasmo e ambizione nell’ambiente torinese. Per questo era stato costruito un organico competitivo, con innesti mirati e l’arrivo di giocatori d’esperienza come Zapata, chiamato a guidare l’attacco e a fare la differenza nei momenti decisivi.

Purtroppo, però, proprio l'infortunio del colombiano ha finito per spezzare l’equilibrio offensivo della squadra, lasciando solo lì davanti l'ex Premier Che Adams. Senza la sua fisicità e la sua capacità di concretizzare, il Toro ha perso un punto di riferimento fondamentale, condizionando pesantemente il cammino stagionale.

Nonostante tutto, sotto la guida di Paolo Vanoli, la squadra ha saputo reagire con dignità: il tecnico ha dato identità e spirito a un gruppo che sembrava smarrito, perlomeno a inizio stagione, ottenendo una salvezza tranquilla con diverse giornate di anticipo. Ma non tutto è andato per il verso giusto: nel finale di stagione, infatti, il Torino ha registrato un record negativo che ora alimenta i mugugni nell'ambiente granata.

Da quanto tempo non vince il Torino in campionato?

Il dato fa storcere il naso: il Torino non vince da 39 giorni. Un digiuno che si è fatto lungo e pesante, e che racconta di una squadra capace sì di mantenere una certa solidità difensiva, ma che fatica tremendamente a trovare la via del gol e soprattutto i tre punti. Negli ultimi 15 turni, il Toro ha incassato appena due sconfitte, ma la costante dei pareggi ha rallentato ogni ambizione. Dopo l’1-1 interno contro il Verona e la sconfitta di misura a Como (1-0), i granata sono rimasti impantanati in un limbo di prestazioni spesso convincenti ma poco incisive.

La crescita tattica e caratteriale sotto Vanoli è evidente, ma senza vittorie il percorso rischia di perdere valore. E se da una parte c’è la soddisfazione di non essere mai stati veramente risucchiati nella lotta salvezza, dall’altra rimane il rammarico per un finale di stagione che poteva avere tutt’altro sapore.

Torino, occasione per infrangere la maledizione

Oggi alle 18.30, il Torino avrà la possibilità di interrompere questa lunga striscia negativa nella sfida casalinga contro l’Udinese. Una gara che può rappresentare un punto di svolta psicologico, oltre che un’occasione per chiudere in modo dignitoso una stagione complicata. In attacco si profila un ballottaggio tra Sanabria e Karamoh per affiancare Elmas alle spalle di Adams, mentre in difesa sarà Masina a sostituire lo squalificato Coco.

Le speranze dei tifosi si aggrappano anche al possibile ritorno di Vlasic: il croato ha recuperato parzialmente e potrebbe essere almeno in panchina. La partita, inizialmente fissata per Pasquetta e poi rinviata a un giorno lavorativo, ha creato disagi tra i tifosi, ma il club ha cercato di venire incontro offrendo biglietti a prezzo simbolico per la successiva sfida del 2 maggio contro il Venezia. Un segnale di attenzione e vicinanza, in un momento in cui l’ambiente ha bisogno di ritrovare compattezza e passione.

Tempo di riflessioni e nuovi orizzonti

Con la salvezza già acquisita e poche giornate alla fine del campionato, è tempo di bilanci in casa Torino. La stagione si chiude con più ombre che luci, e non potrebbe essere altrimenti per una squadra costruita con obiettivi ben diversi. I rimpianti sono tanti, ma sarebbe sbagliato non riconoscere gli sforzi fatti per rimettere in carreggiata un’annata nata male. Ora l’obiettivo dev’essere chiaro: concludere il campionato nel miglior modo possibile e gettare subito le basi per il futuro.

L'auspicio è che Cairo e la dirigenza imparino dagli errori commessi, rafforzando la rosa e dando continuità al progetto tecnico di Vanoli. Intanto, l’ambiente granata si prepara anche a vivere le celebrazioni del 4 maggio per ricordare il Grande Torino: un momento di grande emozione e appartenenza, che mai come quest’anno richiama alla necessità di ritrovare lo spirito e l’orgoglio che da sempre identificano il popolo granata.

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Luca Liaci
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