24 Apr, 2025 - 18:42

Chi è il benefattore anonimo di Papa Francesco che ha pagato i suoi funerali? Le ipotesi Berlusconi e Re Felipe

Chi è il benefattore anonimo di Papa Francesco che ha pagato i suoi funerali? Le ipotesi Berlusconi e Re Felipe

La morte di Papa Francesco ha segnato la fine di un pontificato che ha fatto della sobrietà, della semplicità e dell’attenzione agli ultimi i suoi tratti distintivi. Anche nell’ultimo gesto della sua vita, Jorge Mario Bergoglio ha voluto sorprendere: le spese per la sua sepoltura non sono state sostenute dal Vaticano, come da tradizione, ma da un benefattore anonimo, scelto personalmente dal Pontefice e menzionato nel suo testamento. 

La scelta di Papa Francesco: funerali sobri e un benefattore segreto

Nel testamento firmato a Santa Marta il 29 giugno 2022, reso pubblico dalla Santa Sede il 21 aprile 2025, poche ore dopo la morte del Pontefice, Papa Francesco ha disposto che le spese per la preparazione della sua sepoltura fossero coperte da un benefattore anonimo. La somma, già predisposta, è stata trasferita alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, luogo scelto da Bergoglio per il suo riposo eterno, in alternativa alla più consueta sepoltura nelle Grotte Vaticane.

Nel documento, il Papa ha affidato tutte le istruzioni a monsignor Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano e arciprete coadiutore della basilica papale di Santa Maria Maggiore, incaricato di gestire i dettagli pratici e finanziari della sepoltura.

Chi è il benefattore anonimo?

Il nome del benefattore non compare nel testamento e non sono previste comunicazioni ufficiali in merito. Questa scelta di riservatezza è pienamente coerente con il profilo sobrio e discreto che ha caratterizzato il pontificato di Francesco. Il mistero attorno all’identità del benefattore ha però alimentato numerose ipotesi e speculazioni.

Le ipotesi: Berlusconi o la Corona di Spagna?

Negli ultimi giorni, diverse fonti giornalistiche hanno suggerito che il benefattore possa essere stato Silvio Berlusconi. Secondo alcune ricostruzioni, il Cavaliere avrebbe lasciato un lascito testamentario, affidato al figlio Piersilvio, proprio per coprire le spese della sepoltura di Papa Francesco. Questa ipotesi sarebbe avvalorata anche dal ruolo di Mediaset nella copertura mediatica degli ultimi giorni di vita del Pontefice e dalla stima personale che Berlusconi nutriva per Bergoglio.

Un’altra voce, meno accreditata, indica la Corona di Spagna come possibile donatrice. Si parla di una cifra pari a un milione di euro, donata su iniziativa di Re Felipe VI e della Regina Letizia, come segno di devozione verso la Chiesa e la Madonna, particolarmente venerata in Spagna.

Nonostante queste ipotesi, il segreto resta ben custodito. Il conto corrente bancario della Popolare di Sondrio, intestato al Capitolo di Santa Maria Maggiore e usato per la donazione, è lo stesso impiegato per le offerte comuni, rendendo impossibile risalire con certezza all’identità del benefattore.

Perché questa scelta?

La decisione di affidare a un benefattore anonimo le spese della propria sepoltura ha un forte valore simbolico. Bergoglio ha voluto rompere la tradizione secondo cui è la Santa Sede a sostenere i costi dei funerali papali, preferendo invece un gesto di umiltà e distacco dal potere temporale e dalle ricchezze ecclesiastiche. La scelta della Basilica di Santa Maria Maggiore, da sempre luogo caro a Francesco, rafforza questa volontà di semplicità e vicinanza alla gente.

Nel testamento, il Papa ha anche chiesto che la sua tomba fosse semplice, senza particolari decori e con la sola iscrizione “Franciscus”, a testimonianza della sua predilezione per l’essenzialità e la sobrietà.

Un mistero destinato a rimanere tale

A oggi, nonostante le molte ipotesi circolate sui media, l’identità del benefattore rimane sconosciuta e, con ogni probabilità, tale resterà. La scelta di Papa Francesco di non rivelare il nome del donatore è un’ulteriore conferma della sua coerenza, della volontà di non mettere in mostra le ricchezze, ma di affidarsi alla discrezione e alla generosità di chi ha voluto onorarlo in modo silenzioso e rispettoso.

In un’epoca in cui tutto viene spesso esibito, anche la morte di un Papa può diventare occasione per riaffermare valori di umiltà, riservatezza e autentica carità cristiana. Così, il benefattore anonimo di Papa Francesco resterà forse per sempre un mistero, a testimonianza di un pontificato che ha voluto parlare soprattutto con i gesti, più che con le parole.

 

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